‘Voglio andare a vivere… in campagna’
Mentre le amiche ancora dormono, postume di una sbornia, la 23enne Vanessa Peduzzi sta monitorando, all’alba, il suo bestiame. La ragazza appartiene ad un numero, sempre crescente, di giovani che abbandonano la corsia di sorpasso, per immettersi nella via – scandita da ritmi assai più lenti – della vita da contadini.
“Si tratta di un lavoro stancante ed impegnativo, ma a me piace“, dichiara, tutta fiera, ad AFP, mentre cammina attraverso i pascoli fiancheggiati dal bosco, sul lago di Como. Mostra l’edificio che sta lentamente restaurando, per trasformarlo in una fattoria. “Ho scelto questa vita. Qui è dove voglio essere, circondata dalla natura e dagli animali“, sentenzia. Peduzzi è uno chef qualificato, ma ha optato per il ruolo di allevatrice. Asini e mucche, da curare in località Alpe Bedolo, a circa 813 metri sul livello del mare, nei pressi del confine con la Svizzera.
“Ho iniziato l’anno scorso, con due asinelli. Non avevo terra o stalla. Per fortuna avevo un amico che mi poteva prestare un prato“, ricorda. “La situazione è sfuggita di mano“, aggiunge, poi, armata di risata. Ora possiede circa 20 asini, di cui 15 in gravidanza, oltre a 10 mucche, cinque vitelli e cinque giovenche.
“Non è una scelta facile“
Peduzzi fa parte della schiera, ogni giorno più folta – di coloro che scelgono, per il proprio futuro, di incanalarsi nel settore agricolo. Jacopo Fontaneto, esponente del principale sindacato Coldiretti, constata che dopo stagioni di vita in montagna ‘sfortunate’, “abbiamo assistito ad un evidente ritorno dei giovani, negli ultimi 10-20 anni“. Negli ultimi cinque anni, addirittura, l’aumento è del 12%. Persone sotto i 35, al timone di aziende agricole, come verificato da Coldiretti, in uno studio su dati piuttosto recenti.
Le donne rappresentano quasi un terzo del totale, tra i nuovi ingressi nell’agricoltura. Un settore ormai “maturo per l’innovazione“. Tant’è vero che lavorare la terra “non è più considerato l’ultima risorsa per gli ignoranti“, ma qualcosa di cui i genitori sarebbero orgogliosi.
Fontaneto – tuttavia – ammette: “Non è una scelta facile“. Invece che davanti al computer, i ragazzi, nei pascoli, trascorrono le loro giornate ad osservare “la campagna più bella che si possa sognare“, ma è anche “una vita di sacrificio“, con poche opportunità, per notti selvagge da trascorrere in città. I giovani possono aiutare a modernizzare la professione, introducendo nuove tecnologie o investendo nelle vendite online. Sebbene possa essere un’esistenza solitaria, Peduzzi ha stretto diverse amicizie, sul lavoro. E poi, tutti i suoi animali posseggono un nome, spiega, mentre introduce Beatrice, Silvana, Giulia, Tom e Jerry.
La routine della fattoria
La ragazza – indosso una bandana colorata – mentre disinvolta si muove tra l’erba alta, afferma che suo padre non era contento della scelta, all’inizio. Ma la ‘nostra’ conosce la sfida. Si alza presto. Dalle 6:30 del mattino è con i suoi animali, controllando che stiano bene e dando loro acqua. “Non è una passeggiata. A volte devi chiamare il veterinario, soccorrere le bestie mentre stanno per partorire”, continua. “Quando le persone della mia età si preparano, il sabato, ad uscire per un drink, io mi sistemo per recarmi al fienile“.
Eppure, Vanessa ribadisce che preferirebbe di gran lunga passare un giorno qualsiasi nei campi, piuttosto che farsi un giro di shopping, in città, in un ambiente saturo di rumore, traffico e smog. “Qui, mi sento una dea“, dice, occhi che le brillano. Per ora vende animali e carne, ma spera di espandersi presto. Mungere mucche ed asini e produrre formaggio.
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