1 Novembre: World Vegan Day
Scodatevi di Ognissanti. L’1 anovembre è anche la Giornata mondiale dei vegani. Una festa, pensata apposta per chi, dall’alimentazione all’abbigliamento, del rispetto per ogni tipo di risorsa proveniente dal regno animale ne ha fatto uno stile di vita. Non a caso, proprio 79 anni fa, nella medesima data, in quel di Londra nacque la Vegan Society di Donald Watson, prima società vegana al mondo.
Una scelta, che si divide tra coloro che utilizzano latte e uova e chi è più oltranzista. Stando alla 35esima edizione del Rapporto Italia condotto da Eurispes, un valore che comprende il 2,4 della popolazione, contro il 4,2% degli altri. Numeri, comunque, piccoli.
In compenso, l’offerta di prodotti ‘dedicati’ è in costante crescita, con un tasso annuo del 10,41%. Stando ai numeri, Precedence Research attesta che il mercato globale degli alimenti vegani, nel 2021, era pari a 26,83 miliardi di dollari, destinato a raddoppiare, nel 2030. A tal proposito, l’associazione CiboCrudo tiene a far presente che basterebbe anche solo un pasto vegan-friendly al giorno, per ridurre fino a un terzo l’impatto ambientale della propria alimentazione.
In Italia, il fatturato dei prodotti a base vegetale ammonta a 500 milioni di euro. Così, burger e piatti pronti risultano i più graditi (+12%); gelati e dessert aumentano le vendite del 2,6%; mentre resta fermo il mercato delle bevande (+0,4%).
Idee, rivolte anche alla larga schiera dei flexitariani o di chi, semplicemente, si ripropone di ridurre il consumo di alimenti di origine animale, per ragioni di salute o per motivi etici. Sempre secondo le indagini di mercato, sono oltre 22 milioni i consumatori che hanno messo nel carrello i prodotti plant-based, almeno in un’occasione e c’è pure chi si dice disposto a nutrirsi di carne sintetica, ricreata – cioè – in laboratorio. Esperimento, che incontrerebbe il favore di un italiano su quattro. Va, tuttavia, specificato che un disegno di legge ne propone già il divieto.
Per le associazioni, l’evento si presenta come opportunità per chiedere norme più stringenti contro lo sfruttamento degli animali. Sono – difatti – circa 23 miliardi, quelli presenti negli allevamenti intensivi, cui vanno aggiunti 111 miliardi di pesci, derivati ogni anno dall’industria ittica. Quotidianamente, nel mondo, vengono macellate 900 mila mucche; 1,7 milioni di pecore; 3,8 milioni di maiali; 202 milioni di polli e centinaia di milioni di pesci. Nel 2021, gli esemplari uccisi per la loro carne sono stati 83,58 miliardi, un numero 10 volte maggiore, rispetto al 1961.
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