Il Galateo del Natale? Esiste, eccome!
Imparare… dagli errori. Dai personali, oppure da quelli che abbiamo visto compiere ad altri, poco importa. Dunque, anche in occasione del Natale, ne abbiamo già parlato, occorre – in tal senso – fare due conti. Vale a dire, considerare tutto quel che c’è da fare, o da dire, per non passare da maleducati.
Tanto per cominciare, pensare ai saluti prenatalizi, rivolti alle persone con cui ci si sente in dovere. Per lavoro, per rapporti amical-affettivi… Fatto? Bene, depennate. Se, al contrario, non ci avete pensato, considerate la possibilità di vedervi più avanti, prima di fine anno o, magari, subito dopo, per un pomeriggio o una serata piacevole, da trascorrere insieme. È saggio, d’altronde, diluire la distribuzione di visite, appuntamenti, doni.
In quanto a questi, è il caso di scartarli, diversamente che in altre circostanze dove vanno aperti nell’immediato, dopo averli fatti stazionare sotto l’albero, il 24 o il 25 dicembre. Fondamentale, tuttavia, a tal proposito, è ringraziare, dal 27 dicembre in poi. Il 26 si riposa.
Sempre in fatto di regali, meglio tenerne qualcuno di scorta. Non si sa mai… Considerate anche che, se i buoni-regalo sono pratici, dichiarano, allo stesso tempo: “Non sapevo proprio cosa regalarti!“. Esattamente come la busta con i soldi. Comoda, ma poco elegante.
Soldi, peraltro, di cui non conviene mai parlare in queste circostanze. Le eventuali gaffe sono dietro l’angolo, per cui conviene, prima di aprire bocca, informarsi… Evitate, poi di sfoggiare l’ultimo gioiello acquistato o di raccontate della barca che porta il soprannome della vostra ultima fiamma. Non è carino.
È delicato, invece, invitare gli amici single o parenti lontani, per non far sentire loro il peso della solitudine.
In quanto alle tonalità, regine di questi giorni, al d là del rosso, che rimane un classico, sono l’argento, l’oro, il bianco, il verde, ma anche il mattone e il blu. Selezionatene una e arredate su tinta. Apparecchiate, poi, secondo tradizione, allestendo con riferimenti alla ricorrenza e ricordando che è, soprattutto, una festa dedicata ai più piccoli.
In fatto di sperimentazioni culinarie, rimandatele. Puntate sul sicuro, piuttosto. Con un buon tortellino in brodo, ad esempio, non si sbaglia mai.
Il brindisi? Va fatto guardandosi negli occhi e alzando i calici, senza scontrarli. E se, alla cena o al pranzo del Natale partecipano anche le ex, in caso di famiglie allargate, la strategia è di sedere le nuove arrivate lontano dalle precedenti consorti e vicine al compagno, dove è giusto che siano. Per i nonni va riservato un posto d’onore, serviti per primi.
Ancora, parenti o amici attenti chiedono di collaborare, senza far ricadere la fatica solo su coloro che ospitano. Né criticano quanto arriva a tavola, per nessun motivo. Il Galateo, a tal proposito, suggerisce di non chiedere mai il sale, anche se una pietanza è insipida, per non sottolinearne la mancanza.
L’abbigliamento va scelto in maniera adeguata. Niente jeans, per l’occasione. Niente tute, né, tanto meno, scarpe da ginnastica. No a capi di vestiario fuori luogo o provocanti. Maglioni con tanto di alci, Babbo Natale o palline a maglia in rilievo sono divertenti, se indossati con ironia.
Sempre nell’ottica del rispetto, la nipote deve fare gli auguri alla zia; il signore alla signora; il collaboratore/dipendente al superiore.
E se qualcuno con cui avete avuto screzi in precedenza vi manda gli auguri (meglio se cartacei), almeno a Natale, è obbligatorio rispondere. Poi… si vedrà.
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