Cara Chiara… e caro pure lo scotto del Pandoro!
Chiara Ferragni… sulla bocca di chiunque. Insomma, l’afféré che riguarda l’influencer, in questi giorni, si allarga a macchia d’olio, coinvolgendo i pareri e l’intervento – cosa ancor più grave – di molti.
D’altronde, è proprio Lei ad aver dato il là alla figura professionale che rappresenta o che ha rappresentato, fin qui. Talento, capace di guidare e indirizzare i gusti delle masse e di monetizzare, pertanto, migliaia di euro sul personale conto in banca. E fin qui, tanto di cappello. Solo che, in questo mondo composto essenzialmente di squali, non ci si può permettere alcuna leggerezza, o disattenzione. La superficialità è l’avamposto, appena prima di affondare.
Avoja, poi, nel darsi da fare a pubblicizzare prodotti per la skincare, gioielli, accessori, viaggi… avoja a mettere su piazza la vita privatala o a sbandierare ai quattro venti tanto di contratti commerciali, sponsorizzazioni e beneficenza. Il caso Ferragni-Balocco non è costato all’imprenditrice solo una multa, salatissima, da oltre un milione di euro, con tutto quel che segue, anche in riferimento all’Azienda: 420mila euro da versare, per pratica commerciale scorretta; un assegno da un milione di euro versato all’Ospedale Pediatrico Regina Margherita di Torino, etc… Ma ne ha messo a repentaglio la reputazione.
LE RIVENDICAZIONI DI AGICOM
E’ bastato, tuttavia, all’Agcom, Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, per valutare una stretta, riguardo alla professione esercitata – ai massimi livelli, questo le va comunque riconosciuto – dalla moglie di Fedez.
Sono, dunque, state stilate, all’unanimità, le Linee guida che le star dei Social dovranno seguire, nell’applicazione del ‘Testo unico sui servizi di media audiovisivi‘.
Secondo Agcom, il mercato associato agli influencer ha raggiunto, in Italia, un valore pari a 280 milioni di euro, nel 2021, con una crescita, rispetto all’anno precedente, pari al 15%. Inoltre, risulta che circa 20 milioni di nostri connazionali, tra i 18 e i 54 anni, seguano almeno un influencer. È altresì emerso il peso delle figure in questione, in relazione alle scelte di acquisto dei prodotti. Per il 19% degli utenti sono un modello di riferimento. Il 51% riconosce loro esperienza su un tema specifico. Il 54% ne apprezza i consigli. Se ne deduce la responsabilità editoriale dei soggetti di cui sopra e l’importanza di una regolamentazione più severa.
Pertanto, in caso di contenuti con inserimento di prodotti, chi vanta oltre un milione di follower e un engagement rate medio, pari, o superiore al 2% è tenuto a riportare una scritta che evidenzi la natura pubblicitaria del contenuto. Scritta, che dovrà essere “prontamente e immediatamente riconoscibile“. Niente più indicazioni di #adv scritte in piccolo, perse, ad esempio, sullo sfondo di una foto… In caso di violazione, per i diretti interessati e per i content creator sono previste sanzioni, che oscillano tra i 10mila e i 250mila euro.
Per quanto riguarda il contenuto dei post, gli imprenditori digitali saranno tenuti a tutelare i diritti fondamentali della persona, dei minori e dei valori dello sport. Nei casi in elenco, Agicom prevedrà un meccanismo di richiami e di ordini finalizzati all’adeguamento o alla rimozione dei contenuti, attraverso multe fino a 250mila euro e da 30mila a 600mila euro, nella situazione in cui vengano coinvolti minori. Per coloro che non superino la soglia stabilita del milione di follower, restano validi, invece, gli obblighi legali già in vigore sulla pubblicità ingannevole e sulle pratiche commerciali scorrette.
CHI PRENDE LE DISTANZE E CHI NON…
La fine di un’era? C’è chi parla, o allude, ad una sorta di caduta degli Dei; chi rivendica il fatto, già da tempo, di aver ‘cambiato registro’: “Siamo tornati a lavorare con i maestri“, sciorinano, al riguardo, Dolce & Gabbana. E spiegano: “In questi anni ci siamo tutti ubriacati con la comunicazione globale, oggi tutti parliamo di tutto… ma per farlo bisogna aver studiato, altrimenti cosa esisterebbero a fare le università? Dobbiamo dar voce in tutti i settori a chi ha competenze“. Alla voce dei paladini della neo erudizione si accompagnano, poi, le prese di posizione del CODACONS, che ritiene ‘arrogante ed irrispettoso’ l’atteggiamento di Miss Ferragni, intenzionata a parlare ‘esclusivamente con le autorità competenti‘.
Quest’ultima, a parere dell’Associazione, è tenuta a “dare spiegazioni, prima di tutto, ai 30 milioni di follower che le consentono business milionari e, in generale, agli utenti ai quali l’influencer si rivolge per vendere prodotti e che bersaglia continuamente con messaggi pubblicitari, attraverso i suoi canali social“.
Inutile, persino la difesa, o meglio, il tentativo di difesa, da parte di Diego Della Valle. “Bisogna vedere cosa succederà, diamo il tempo alle persone di dimostrare quello che hanno fatto, adesso se ne occupa la magistratura“, ha provato a considerare il Patron delle Tod’s. Niente da fare: i consumatori “prendono atto dell’atteggiamento della azienda Tod’s, in merito alla grave multa dell’Antitrust per le pratiche scorrette a danno degli utenti legate al pandoro e ne trarranno utili considerazioni ogni volta che pagheranno un paio di scarpe di quella marca, sapendo che chi le produce ignora – tali – provvedimenti“.
Dicevamo… forse non saremo ancora sul viale del tramonto ma certo, il conto alla rovescia, almeno stando a vedere quanto si sta smuovendo negli ultimi giorni, pare già iniziato.
LEGGI ANCHE LE ALTRE NEWS SU CHIARA FERRAGNI
LEGGI LE ALTRE NOTIZIE CHE RIGUARDANO LE CELEBRITA’