20 aprile 2024: per me
L’Amore, semplicemente, non esiste.
Prendi nota, Angela. Appuntati questa considerazione, che ti sarà utile poi… In verità, può esserti di ausilio, sin da ora. Da questo primo giorno in cui ti muovi nella culla, in cui rubi il tempo o respiri.
Tienilo a mente. Imprimilo nelle ossa: l’Amore non esiste e non sforzarti, ti prego, nella ricerca che, tanto, risulterà vana. Ti stancherai, ti zozzerai delle sporcherie di altri… Inutilmente.
L’Amore, quella fiaba che ti racconteranno, negli anni, quel sogno magnifico di cui sentirai il desiderio di vestirti… è una bugia. Una fantasia, resa apposta carne, per illuderci che, al mondo, in fin dei conti, qualche cosa abbia senso. Ma, tesoro, l’Amore – invece – di senso non ne ha. E’ uno strappo del cuore, un sussulto inatteso. E’ la denuncia di un dolore, una ferita aperta, uno squarcio…
Lì, in quel preciso istante, mentre affondi, mentre anneghi gli occhi tra le lacrime, ti accorgi, irrimediabilmente, di essere solo.
Ecco, Io ti amo bambina. Ti amo rivoluzionaria e impetuosa, come sei stata sin dall’inizio. Ferocemente affamata di vita, alla frenetica ricerca di uno sguardo che potesse riscaldarti. Iride, ciglia, palpebre… impresse su di te.
Ti amo lacerata e nichilista, come quando, appena più grande, ti illudevi di sapere tutto della vita. Di aver già capito come andassero le cose e, invece, ti era sfuggito il dettaglio più rilevante. Tu, piccola mia, eri cristallo. Un prezioso cristallo, purissimo… talmente fragile…
Ti amo, mentre ti apprestavi a mutar pelle. Bellissima, ma Tu lo intravedevi appena. Intanto ti conoscevi, o meglio, facevi amicizia con quella te che non sapevi ancora di essere. Sceglievi chi essere.
Ti amo, per la forza che hai dimostrato, nel tempo, di sollevare e sollevarti da questo soffrire continuo che ti ha voluto riservare la vita. Ti amo, per tutto ciò che hai seminato, per i tuoi fallimenti cocenti e per i tuoi timidi successi. Ti amo, per la luce che emani, per quel fascino rarefatto che non si adatta a tutti… Tu, che avresti tanto voluto essere amata da tutti e che, al contrario, ti sei ritrovata, quel fiume che sgorgava dal cuore, a concederlo a chicchessia…
“Guardatemi. Toccatelo, questo mio bene così ininterrotto… Vedete? Sgorga da solo, non riesco a fermarlo…” Hai provato infinite volte a farli girare. Hai gridato, per attirare la loro attenzione. Ti sei fatta loro, per comprenderli meglio ma nulla… Questa corsa contro gli anni che volano via, irrimediabilmente, si è rivelata fonte di vuoto. Tu, Amore mio profondo, Tu li hai visti scorrere davanti, uno dopo l’altro, senza poter far niente.
Li hai motivati, accarezzati, avvolti, curati… Eppure, non sei stata capita. Angela mia… Io vorrei augurarti… Oh, perdonami, che non so più cosa sia giusto augurarti. Anzi sì, vorrei che, per una volta, il cuore l’avessi proteso esclusivamente su di te. Concentrato, adesso, nel dono più vero che esista. Amati, Angela, come Io ti amo. Amati, non più acerba ma ancora pura. Amati limpida e rinnovata di una pazienza e di una saggezza che non conoscevi di te. Amati brillante e simpatica, allegra e vitale, sensibile e riflessiva. Ama quel coraggio e la schiettezza che, da sempre, ti accompagnano. Ama le tue ossa sottili e il peso dei tuoi pensieri.
Ama le radici da cui provieni e la limpidezza con cui afferri i concetti. Ama l’assenza di sovrastrutture e il garbo e l’eleganza della tua Anima. Ama il tuo essere esile, solo in apparenza. Abbraccia tutto quel che è arrivato sin qui, poiché ti ha consentito di divenire quel che sei oggi.
Io, ti ripeto, ti amo: Merope, Eva, Miele, Federica… Amo le tue mille identità, le sfaccettature buie, la passione che metti quando entri in qualcosa. Già, perché, se non te ne sei accorta da sola, tu non fai le cose, tu le penetri e ne diventi parte. Amo il verde penetrante con cui affronti il mondo, la mascella ruvida, le tue proporzioni e il modo in cui muovi i capelli. Amo te che balli con l’esistenza e amo chi te lo ha insegnato.
Danza Amore, allora, perché, te lo ribadisco, l’Amore non esiste, ma sono convinta, in cuor mio, che Tu, assai più forte di me, sia in grado di inventarlo…