L’ultimo Bonus… per chi paga ‘con il Bancomat’
Un progetto, per così dire, in attesa, quello sul tavolo delle trattative, dopo essere stato riposto in un cassetto, durante l’emergenza Covid. I 3 miliardi di euro, previsti in stanziamento, sono stati dirottati – come prevedibile – altrimenti. Adesso, però, il discorso riprende. L’idea prevede un‘agevolazione, per chi paga una serie di beni, servendosi della Carta di credito, piuttosto che del Bancomat. Tecnicamente, prende il nome di ‘cashback‘, vale a dire la restituzione di parte delle somme spese per gli acquisti. Una misura, cara al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, la cui messa in pratica era già prevista – secondo il piano originario – nel mese di gennaio. Il ‘Bonus Befana‘ ha dovuto rimettersi a necessità superiori, accantonato per ‘cause di forza maggiore‘.
Arrivati al decreto di agosto, il Governo, pare voglia ri-sfoderare le sue carte. Assai probabilmente, entro giovedì il meccanismo sarà approvato.
25 miliardi che possono fare la differenza
Diverse, al riguardo, le soluzioni tecniche. Come quella, appunto, di ri-editare l’idea iniziale, applicando lo sconto fino a fine anno. Si ragiona, d’altra parte, se limitare l’incentivo ai settori più colpiti. Si parla di ristoranti, abbigliamento, elettrodomestici. Molto dipende dalle cifre messe a disposizione. I 25 miliardi del ‘pacchetto Italia’ possono, del resto, considerarsi già in gran parte ‘prenotati’.
13 miliardi andranno a rifinanziare la Cassa integrazione Covid; 6 miliardi sono riservati a Regioni e Comuni, per tamponare le difficoltà di bilancio; 4 miliardi andranno, invece, aa usufrutto, anche nell’anno a venire, della rateizzazione delle tasse sospese alle piccole imprese, durante i mesi del lockdown.
Rimangono 1,3 miliardi per la scuola; 700 milioni per abbattere le liste d’attesa, nella sanità; 1 miliardo, per rifinanziare il Fondo Centrale, affinché prosegua ad erogare prestiti, garantiti al 100% dallo Stato. 500 milioni, poi, sono prerogativa del settore auto, espandendo gli incentivi anche ai veicoli commerciali.
‘In medio stat virtus‘
Insomma, ce n’è da fare. Il Tesoro avrebbe messo sul piatto un solo miliardo per il Bonus Pos, mentre i Grillini spingono, affinché si salga a 3. In numero perfetto, per l’occasione, potrebbe essere 2. Anche perché non va trascurata la richiesta del ministro dell’Agricoltura, Teresa Bellanova, di un fondo da 1 miliardo per la ristorazione, che vada a rinfocolare la filiera del made in Italy.
Si aggiunge, al resto, l’affaire Franceschini. Il ministro dei Beni Culturali intende sostenere i centri storici delle città d’arte, semi-deserti per l’assenza dei turisti stranieri. Tra le misure in auspicio, l’allungamento dell’esenzione Tosap per i commercianti che, al momento, scadrebbe a fine ottobre.
Tra i numerosi nodi da sciogliere, infine, la questione Cig Covid e licenziamenti. Se i Cinquestelle premono per un blocco totale, fino al 31 dicembre, di parere contrario sono i tecnici del ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, intenzionati a limitare il divieto alle imprese che hanno accesso alla Cassa integrazione, legata al Coronavirus. In tal senso, starebbe maturando l’intenzione di prorogare lo stop, almeno fino al 15 ottobre. Permettere il licenziamento alle imprese fallite, a quelle cessate e ai lavoratori, che hanno raggiunto un accordo individuale con la propria azienda.
Tutti temi non semplici da dirimere, che richiedono tempo, soldi e, soprattutto, unità di intenti. Vedremo. Che, più che tante chiacchiere, come sempre, contano i fatti.
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