Liberty: assai più che uno stile, una scelta di vita
Il sapore rimane quello di sempre, vale a dire vintage. Eppure, prosegue nell’andar di moda. Certo, la reinterpretazione è in chiave contemporanea, ma il connubio con la sua allure classicheggiante non disturba, anzi… Stile Liberty, insomma, apprezzato anche nell’arredamento moderno.
Per risalire alle sue origini, occorre rivolgersi all’Inghilterra di fine dell’Ottocento, in cui l’espressione artistica si ergeva a risposta di quel che, appena in precedenza, pretendeva rigore e austerità. Il nome deriva – pensate – dagli omonimi e storici magazzini londinesi, all’epoca attivi nell’importazione di merce di vario tipo, spesso pregiata, proveniente dall’Estremo Oriente. Da allora, lo si considera sinonimo di eleganza, raffinatezza, creatività, all’insegna della semplicità e della leggerezza.
Si distingue, tra l’altro, per via dei tratti che immediatamente lo rendono riconoscibile: i movimenti sinuosi, le linee del design che fortemente richiamano la Natura; quel continuo evocare un ritorno alla bellezza autentica.
Dunque, inevitabilmente, anche l’home interior è rimasta contaminata da una tendenza, ancora fortemente attuale e, nella selezione dell’arredo, prende le mosse dalla corrente, in sintonia con il tramontare del XIX e gli inizi del XX secolo.
Pavimenti in parquet – pertanto – e mobili e complementi d’arredo in legno di quercia, rovere o noce, decorati con intagli e motivi vegetali, con tanto di foglie e fiori. Particolari, reinterpretabili anche nelle tappezzerie che impreziosiscono le pareti e che, nell’immediato, suggeriscono la sensazione di calore e comfort.
I materiali più in uso? Si passa dal vetro colorato, lavorato sovente artigianalmente, al ferro battuto, ai metalli: oro, argento, rame, bronzo. Largo, inoltre, a ceramiche, porcellane e pietre naturali, purché translucide. Via, quindi, al marmo bianco, grigio o rosa, all’alabastro e alla pietra lavica.
Azzurro cielo, rosa, giallo, glicine e le note pastello in generale rappresenteranno i colori di riferimento, abbinati anche, a contrasto – mai troppo evidente – con i più decisi rosso, arancio, marrone e verde.
Di solito, – ci ripetiamo – l’uso dei tessuti è sontuoso, dalle tende ai rivestimenti di poltrone e sofà, fino alla biancheria della camera da letto. Velluto, damasco, broccato, seta… la fanno, in sintesi, da padroni.
Punto cardine, in ogni caso, è l’indice assai elevato di raffinatezza. Meglio, allora, concentrarsi su pochi pezzi, dall’estetica immediatamente identificabile e di sicuro impatto visivo, in linea con i materiali, i tessuti e i colori citati in precedenza.
Si può spaziare, poi, armati di equilibrio e sobrietà, nella scelta degli accessori: cornici cesellate, orologi retrò, lampade da tavolo finemente lavorate, pouf portaoggetti, cuscini e tappeti finemente lavorati.
Questo è il regno, pure, del ‘fatto a mano’, del realizzo ‘su misura’, ulteriore garanzia di ricercatezza ed esclusività. In linea di massima, bisogna evitare di eccedere, mantenendosi parchi negli abbinamenti e assicurandosi che l’insieme risulti piacevole. Nella valutazione, il concetto di continuità visiva tra un ambiente e l’altro si dimostrerà di enorme aiuto.
Tra gli aspetti da non trascurare, poi, l’illuminazione. Meglio puntare su soluzioni che lascino ampio spazio alla luce naturale: ampie finestre colorate lungo le pareti esterne, ma anche pareti divisorie e porte a vetri – trasparenti e colorate – che permettano giochi e riflessi cromatici.
È – ovvio – altrettanto importante prestare attenzione alla luce artificiale, prediligendo lampadari e paralumi realizzati in vetro e ferro battuto, modelli da tavolo in stile Tiffany, da parete o, ancora a sospensione, caratterizzati da tinte vivaci, cristalli sfaccettati e decorazioni raffinate.
Il resto è, come sempre, gusto, istinto creativo e ingegno personale, secondo quel che si desidera…
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