Quando un nome ‘non è’ solo un nome… e il birrificio chiese scusa

Quando un nome ‘non è’ solo un nome… e il birrificio chiese scusa

Per chi ne ha ideato il nome, l’intento era di conferire al prodotto l’idea di ‘avvolgenza’. Una sorta di ‘pelliccia’, forte come la birra artigianale che andava a rappresentare. Così, almeno l’aveva immaginata la Hell’s Basement Brewery di Alberta che, non più di un anno fa, ha iniziato a commercializzare Huruhuru.

Beata ingenuità!“, verrebbe da sospirare.

Te Hamua Nikora, un maori trasferitosi in Nuova Zelanda, non più di una settimana fa ha scritto, su Facebook:

Sì, ​​lo so; Huruhuru significa piuma, pelliccia e persino capelli della testa. Lo so. Ma è più comunemente usato ad indicare ‘peli delle parti intime’ di una persona“.

Una svista, che ha messo sullo stesso piano la ditta canadese e un negozio di pelletteria – per l’appunto – in quel di Wellington, in Nuova Zelanda. Entrambi con lo stesso nome, entrambi nell’impasse, data la situazione. Nikora, salomonico, ha contattato sia l’una sia l’altro, informandoli dell’errore e chiedendo, ovviamente, di ovviare.

Se vendi pelle, chiamala pelle, non chiamarla peli pubici, a meno che tu non venda peli pubici e non chiami peli pubici una birra, a meno che non la produci con peli pubici“. Stringato, diretto, incisivo.

Accorate ed immancabili le scuse, da parte di ambedue le Società, dopo essere state additate di appropriazione culturale.

Non ci siamo resi conto che avremmo potuto offendere, attraverso la nostra interpretazione artistica e, data la risposta, tenteremo di fare meglio, in futuro. Ci scusiamo con coloro che si sentono mancati di rispetto. Inoltre, non pensiamo che i peli pubici siano vergognosi, anche se ammettiamo che potrebbe non andare bene, come brand di una birra“. Così, ad RNZ, il co-fondatore del birrificio.

Di diverso animo invece, l’attività di pellami. Avevano ottenuto l’approvazione per il nome dal comitato consultivo maori dell’Ufficio per la proprietà intellettuale – fa sapere il portavoce – e , piaccia o meno, ad oggi, non ci sono abbastanza fondi per pensare ad un rebranding.

Il nome rimane, dunque, con buona pace di chi, ignaro cliente, andrà in cerca di una… calda coperta per l’inverno.

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