Make up: quel richiamo al passato che non delude mai…
“Chiara, celeste, nostalgia…”, cantava Riccardo Cocciante, neppure troppi anni fa. Ebbene, a tal proposito le passerelle non lasciano dubbi: lo sguardo di make up artist ed esperti di settore parla chiaro, intenti a ripercorrere – più o meno tutti – la scia nostalgica che guarda alle epoche passate, tra vibrazioni grunge e tocchi pop.
Un percorso, che si alterna fra toni pastello e make-up no make-up e che vede, soprattutto, il gran ritorno della cipria. Immancabile alleato, il blush, possibilmente in versione dolly, ben visibile e accentuato. La seduzione, poi, si concede, ancora in questa occasione, una passata di rossetto – rigorosamente rosso – e eye liner che, tuttavia, nell’ultima versione, somigliano più veri e proprie geometrie da tracciare sugli occhi.
Rouge, come nella Francia del ‘700 ma targato Marilyn, in ricordo degli anni ’50. Ecco il sine qua non da custodire nella borsa. Oggetto da sfoderare nelle occasioni più formali, come in virtù di serate tra amici. Dal giorno alla notte le red lips tendono sempre più ad assumere il ruolo di little black dress del make–up, evocando indimenticabili baci vinilici.
Perché, allora, non anche il rosa? Nel suo punto più vivace e giocoso, però e giocato in particolar modo sullo sguardo. Intenzionalità – neppure troppo velata – nel voler ‘vedere positivo’, comunque vada. Pennellate pinky, che vestono le palpebre, sporcano gli angoli interni dell’occhio o si fanno, addirittura, candy eyeliner, se non puntano direttamente alle labbra…
Siete patite degli sguardi smudge, vale a dire palpebre bistrate, matite sfumate… ingredienti chiave del grungecore? Allora siete posizionate al posto giusto, nel giusto momento. Il desiderio di rock bussa, facendosi sentire, alla porta e invita ad osare con ombretti fumosi, matite carboncino effetto sbavato, eyeliner dark. Contrasto, che si rende ancor più evidente su visi flawless, ultra levigati, spesso nude, in cui si muovono le soft gothic girls dagli occhi bistrati di nero.
Accennavamo, in precedenza… ‘il trucco c’è ma non si vede‘, proprio come imponevano i Guru degli anni ’90. Il che si traduce in una cura minuziosa e costante della pelle e uso/abuso di tinte neutre. Inno all’essenzialità, questo genere di maquillage riaccende i riflettori su finish glowy o glazed, ma anche su effetti mat, di ispirazione vittoriana, fino ad ora archiviati.
Azzurro? Sdoganato anche questo, pantone tra le eccellenze dell’inverno che sta per arrivare. Omaggio, ancora in questa circostanza, ai mitici ’90, in cui spolverate di ombretto celeste, declinazione di una timbrica pastello, erano all’ordine del giorno.
Se il blush è, a tutti gli effetti, il prodotto beauty del 2024, appare evidente che anche per il 2025 è intenzionato ad indossare le vesti di protagonista. Così, guance e pomelli si riscaldano, grazie a spolverate rosate e aranciate, evocazione di un’estetica d’antan che, chiaramente, trae ispirazione dalle bambole di porcellana, o meglio, dalle signore dell’Ottocento, dalla pelle eburnea e sempre ad un passo dall’arrossire.
Cosa vogliamo dire, poi, del cat-eye? L’eyeliner extra dark, tra gli alleati chiave delle Star iconiche degli anni ’60, diventa must have del beauty-case. Non conosce – e questa è la vera novità – misure o dimensioni. Maxi e bold, fine ed extra long, oppure grafico è proprio la rilettura della mitica linea nera a testimoniarne l’assoluta novità.
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