Da grande voglio fare l’Home Stager
Cosa serve per rendere una casa calda e subito accogliente, in modo da poterla poi, in maniera efficace, presentarla al mondo? Esiste, al riguardo – è bene lo sappiate – una tecnica: nata in America, nell’intento di vendere o affittare la propria abitazione in tempi rapidi.
Si tratta di un vero e proprio strumento di marketing che, dato il momento storico, va guadagnando, giorno dopo giorno, sempre più piede.
Marketing – per meglio dire – delle emozioni.
Principale strategia, applicata al mercato contemporaneo, che fa leva sull’interiorità del potenziale cliente, affinché l’esperienza di acquisto si traduca in qualcosa di indimenticabile. Partendo dal presupposto che, a guidare la testa – e le scelte – è spesso la pancia, l’intenzione è, appunto, di calcare sull’emotività di chi compra o vorrebbe comprare, applicando la suddetta.
Esaltare – tradotto – i pregi di un immobile, in vendita o in affitto, attraverso una serie di interventi mirati. L’obiettivo è ‘far innamorare’ il potenziale acquirente, invogliandolo a comprare o prendere in affitto nel più breve tempo possibile. Merito di una remise en forme dell’unità abitativa, che non lasci adito a dubbi.
E’ proprio su tali presupposti che è nata la Lahsp – International Association of Home Staging Professional – fondata da Barb Schwarz, riconosciuta a tutti gli effetti come l’inventrice del metodo.
Procedimento diffusosi, peraltro, esponenzialmente e in maniera capillare, tanto da portare alla luce una nuova figura professionale di riferimento. Home Stager, dunque, in quanto protagonista di quella che potremmo considerare una piccola/grande rivoluzione. Opportunità di carriera, per chi vuole mettersi in gioco e intraprendere un percorso di vita innovativo.
A tal proposito, esistono attualmente corsi di formazione e specializzazione specifici, online e/o in presenza. In pratica, lo ripetiamo, ci si attiva per preparare professionalmente un immobile, prima che lo stesso venga immesso sul mercato. Senza celarne le criticità, ci si dà da fare, insomma, per valorizzarne i punti di forza. Risultato, che si raggiunge dopo aver studiato con attenzione gli spazi e l’eventuale target di riferimento e determinato l’allestimento scenografico temporaneo. I corsi prevedono anche tecniche di fotografia d’interni, al fine che gli annunci di vendita o di affitto risultino, già di per sé, realistici e accattivanti.
Non stiamo parlando – sia ben chiaro – di un’occupazione da Interior designer. Semplicemente, viene offerta una consulenza da professionisti accreditati. Coadiuvo di successo, stando ai numeri e garanzia di una più veloce riuscita dell’impresa.
Certo, molto dipende dalla casa da allestire: se è già abitata, ad esempio, oppure no. Nella prima situazione, in particolare, occorrerà occuparsi del decluttering e, subito a seguire, della spersonalizzazione. Insieme al proprietario si cercherà di alleggerire gli ambienti, in modo da aiutare i potenziali acquirenti a immaginarsi in quello specifico contesto.
Lo step successivo consiste nell’allestire una scenografia adeguata: arredi, luci, tende, tappeti, piante, quadri devono operare all’unisono, perché l’atmosfera risulti, nell’insieme, accogliente e neutra. Non meno importante è la cura della fotografia, onesta e realistica, così che il cliente non si trovi poi deluso, rispetto a quanto visto sul web.
“Grazie all’Home staging i tempi di vendita sono passati da 180 giorni indicati da OMI per il 2023 a 29 giorni; i tempi di affitto da 60 giorni a 72 ore“, assicurano gli esperti, tesi a sottolineare la validità dell’approccio. Cifre alla mano, non resta che provare. L’esperienza diretta non potrà che confermare quanto detto finora e, chi se la sente, può persino pensare ad un cambio di mestiere: proficuo, piacevole, con uno sguardo teso al futuro.
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