‘Per sole donne’: i nuovi Club che ci vogliono tutte per noi

‘Per sole donne’: i nuovi Club che ci vogliono tutte per noi

Women only: questa è la premessa, a compimento del fatto che si tratta di qualcosa di privilegiato, riservato, esclusivo; pur tuttavia, parimenti e quasi per paradosso ‘inclusivo’. Sì, perché qui il tutto si svolge, a partire dalle sei, o dalle sette, al massimo, della sera, affinché il giorno a venire ci si possa svegliare, comunque, riposate. In forma, per affrontare i ritmi della nuova giornata in essere.

Dicevamo inclusivo, poiché è vero che non esiste, di base, un dress code. Ci si può presentare completamente paillettate, oppure in tuta, come più si preferisce, pronte a gettarsi nel ritmo coinvolgente della musica vintage o millennial nostalgica, compresa dei classici degli anni Ottanta e Novanta. Di certo, non si oltrepassano i primi anni dei Duemila.

Inclusivo, pure, giacché in qualunque spicchio del Globo si tenga, colleziona un sold out dopo l’altro.

Party – ed è qui il punto – ideati per ‘sole donne’. Ecco spiegato, pertanto, il concetto di esclusività.

Idea, nata dalla volontà di due amiche di lunga data che, tra una chiacchiera e l’altra, si sono rese conto di quanto ad entrambe potesse mancare l’occasione per ballare. Le statunitensi Laura Baginski e Susie Lee si sono, quindi – tipico di noi femminucce – armate di buoni propositi e sana determinazione e hanno radunato, per cominciare, un centinaio di persone. Un piccolo evento, organizzato in quel di Chicago che, però, ha fornito il là per quello che ha preso, in seguito, le sembianze di attività a tempo pieno.

Un vero e proprio marchio, ad oggi: Earlybirds Club, che propone il medesimo pacchetto in giro per il mondo. Il claim? Party per donne che hanno shit to do (roba da sbrigare), la mattina.

Nulla di più ovvio, a pensarci. Eppure, capita spesso di avere la realtà sfacciatamente di fronte e non saperla osservare. Non è, tuttavia, questo il caso.

In Australia, il pomeriggio ci si reca presso il DiscoClub, merito delle due podcaster Sarah Wills e Lise Carlaw, che spiegano: “Lo scopo non è togliere lo spazio agli uomini; bensì, offrire alle donne uno spazio che mancava“. Allo stesso modo, in Germania, si è reso pressoché immancabile l’appuntamento al Mama Geht Tanzen (Mamma va a ballare); nel Regno Unito si frequenta il Mums That Rave. A Parigi, i party Diva si tengono al Club Raspoutine, nelle vicinanze degli Champs-Elysees. […]

In Italia? Non manchiamo neppure noi, al surreale appello. i Non farcela party sono organizzati da Francesca Fiore e Sarah Malnerich. Contropartita, tutto sommato ai limiti del banale, al calcetto, al fanta calcio, al club della caccia… tutti appuntamenti, tipici dell’universo maschile.

Controcanto dell’altra metà della mela, dall’apparenza superficiale ma fortemente liberatorio, pensato – una volta tanto – unicamente per noi, ‘non più solo angeli del focolare’.

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