Coronavirus, la Disney aveva previsto tutto?
La Disney aveva previsto che il mondo sarebbe stato colpito dal Coronavirus e che tutti avrebbero dovuto autoisolarsi.
Dopo Nostradamus arriva Disney, o almeno, di questo, sono convinti molti fan della celebre Casa di produzione cinematografica.
In quanti ricordano la fiaba, ispirata alla teutonica narrazione dei Fratelli Grimm, Raperonzolo?
Ebbene, pare che siano numerosi coloro che, nel cartoon del 2010 “Rapunzel – L’intreccio della Torre”, abbiano voluto riscontrare un legame con quel che attualmente sta accadendo.
In breve, la trama narra di Rapunzel, principessa dai capelli magici, che impediscono alla madre Gothel di invecchiare. Quest’ultima, pur di usufruire dei poteri della bionda chioma, decide di rinchiudere la giovane in una torre.
Fate attenzione: il villaggio in cui si trova segregata Rapunzel porta il nome, guarda caso, di Corona, e la ragazza viene rinchiusa in quarantena per giorni e giorni (fin quando non riuscirà a liberarsi).
Una previsione che ricorda molto quelle attribuite ai “Simpsons”
Coincidenze, che incentivano al sorriso, ma che, tuttavia, sono bastate per scatenare gli ammiratori delle pellicole Disney, che nella favola hanno voluto riconoscere una sorta di presagio.
Non si contano i tweet che sostengono l’affinità tra la “clausura” di Rapunzel e il “restate a casa” imposto dai governi, frutto della diffusione del Covid-19.
Come sottolinea anche il quotidiano Metro, questa previsione ricorda molto quelle attribuite alla serie animata “The Simpsons”. In un episodio della quarta stagione Homer, il capo famiglia, si ammalava, vittima di un virus assai simile all’influenza. In quelle circostanze, la pandemia si diffondeva via posta, tramite l’acquisto di uno spremiagrumi proveniente dalla fabbrica di Osaka, in Giappone.
Le immagini incriminate avevano dato luogo, a suo tempo, perfino ad un hastag: #CoronavirusOutbreak e, nel giro di pochi minuti, il tweet era diventato virale.
Oggi come ieri, provocazioni del web, divertenti, per quanto possibile. Da prendere però con le molle, sia ben chiaro.
Presunti profeti e profezie, in un periodo come quello attuale, risollevano l’umore e spingono, magari, all’ilarità, ma sempre di notizie create ‘ad hoc’ si tratta. Nell’arte del click c’è chi è più talentuoso e sa, con arguzia, come attirare l’attenzione. Seguire quel che internet ci propone si può, dunque, ma credere a tutto è un’altra storia.
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