Apriamo le finestre. La luce riduce il proliferare dei batteri
L’emergenza Coronavirus, quasi inconsapevolmente, ha finito per ridestare l’attenzione su tutta una serie di comportamenti che riguardano quella che un tempo evremmo chiamato: ‘educazione’. Economia domestica, forse. Meglio.
Di fatto, ci siamo resi conto che rispettare le più basilari norme igieniche è fondamentale. Lo scrupolo con cui teniamo fede agli accorgimenti richiesti dal Governo ci tutela e ci riconduce, in parte, a quelle sane abitudini scomparse, probabilmente per disattenzione. Per incuria; per noia.
Ebbene, tra le numerose osservazioni, condotte in questi giorni dal tono assai particolare, non ultima quella incentrata sull’importanza di aprire le finestre. Far filtrare la luce del sole – sia chiaro – significa ridurre considerevolmente la riproduzione del numero dei batteri.
Lo studio americano sugli effetti della luce
I risultati della ricerca giungono dagli Stati Uniti. E’ qui che i componenti dell’Università dell’Oregon hanno dato il via ad un esperimento, per dimostrare il rilievo dei raggi UV nell’abbattere batteri e acari. A sostegno della salute, hanno ricostruito una situazione tipo, con stanze piene di polvere.
Le hanno poi sottoposte alla luce del sole, dei raggi UV e infine al buio, per 90 giorni. Dalla simulazione, è emerso che, nei primi due casi, la percentuale di riproduzione dei batteri risultava nettamente inferiore, rispetto alle zone lasciate nell’oscurità, dove si è registrato un aumento della flora del 12%.
Se ne deduce che aprire le finestre non è solo un’usanza, più o meno integrata tra le azioni giornaliere, ma costituisce un gesto centrale per prevenire e scongiurare malattie, come pure allergie – dalla congiuntivite ai problemi respiratori – frutto di termosifoni accesi e scarso ricircolo dell’aria.
Un Habitus sano da indossare
Come l’infiltrazione della luce – chiarisce l’investigazione USA – anche il ricambio dell’atmosfera serve per limitare formazione di germi, ristagno di umidità e muffe alle pareti. Rinfrescare l’ambiente assurge quindi a pratica, atta a scongiurare anche il contagio tra i malati e i loro inquilini.
Bastano dai tre ai cinque minuti, durante la mattina. La corrente è un ottimo deterrente per accelerare il processo. L’operazione – è bene ricordare – andrebbe ripetuta a più riprese, nell’arco della giornata, sopratutto in ambienti umidi, come il bagno e la cucina.
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