Vuoi adottare un cane? Ti diciamo come fare
Nel momento in cui si è obbligati in casa, magari soli, è più facile accorgersi di quanto la compagnia di un animale possa e sappia fare la differenza. Gli amici a quattro zampe sono affidabili e risollevano l’umore. Talvolta, si rivelano talmente in gamba, da prendersi cura loro di noi, anziché il contrario.
Se è così che la pensate, allora perché non adottarne uno? Un gesto compassionevole e generoso, che probabilmente vi restituirà molto indietro.
Se è questa l’intenzione, sappiate che adottare un cane, un po’ come mettere al mondo un bambino, è una scelta consapevole e va, per questo, ponderata preventivamente.
Una volta con voi, avrete modo di prendervene cura? …il tempo sufficiente? …lo spazio adeguato?
In argine a tutte queste domande, sappiate che, in alcune città italiane, esiste la possibilità di un affido temporaneo. Una pratica assai utile per alleggerire i rifugi, spesso in sovraccarico, e riabituare il quadrupede al contatto con l’ambiente familiare. Una sorta di preparazione all’adozione.
Regola numero uno, assicuratevi che il cucciolo non sia troppo giovane per essere adottato.
Spesso i canili ospitano animali che, in precedenza, hanno subito traumi. E’ facile, dunque, che richiedano tempo prima di adattarsi al nuovo ambiente. Potrebbero guaire la notte, oppure distruggere gli oggetti. Alcuni, poco abituati all’ambiente domestico o magari denutriti, potrebbero mostrarsi poco ricettivi ai gesti d’affetto e mordere, in talune circostanze. E’ naturale – d’altronde – come per gli uomini, sviluppare meccanismi di difesa, in conseguenza di sofferenze importanti.
Riflettete su quanto sopra e, se siete ugualmente determinati, sappiate che quello che dovrete operare è un costante richiamo alla calma. Rassicurateli. Garantite loro cibo, cure, riposo, coccole e spazio adeguato.
Se ve la sentite, potreste addirittura optare per l’adozione di un cane malato o anziano, consapevoli che potrebbe rimanere al vostro fianco per un tempo limitato.
Ecco, allora, che l’addestramento diventa una modulistica fondamentale per poter comunicare con il ‘nuovo inquilino’. Può capitare di imbattersi in esemplari dolci e ben educati, ma non mancano i casi ‘difficili’: poco obbedienti o, addirittura, aggressivi. Se, nei passaggi di adozione, contano dunque abitazione e stile di vita, ancor di più necessita conoscere le tecniche di obbedienza.
Ricordate, inoltre, che l’obiettivo finale è creare una situazione stabile per il vostro ospite. Se pensate di volerlo o doverlo ridare indietro, terminato il periodo di prova, promuovete il recente amico presso parenti e amici. Chissà che non trovi quel che fa per lui.
Nel momento della separazione, in seguito ad una permanenza temporanea, potrebbe presentarsi quello che gli studiosi definiscono ‘senso di colpa da affidamento‘. Se tendete a rimanere preda dell’emotività, tenete a mente due fattori. State salvando al vita ad un essere vivente e se la vostra abitazione si libererà, si creerà spazio per una nuova missione. Del resto, è piuttosto utopico consigliare di non affezionarsi.
Possedete già un animale? Bene, concedete il tempo ai due, residente e nuovo arrivato, di studiarsi. Soprattutto all’inizio, teneteli separati. Lasciate che entrino in contatto progressivamente. Nel frattempo, organizzatevi affinché l’ultimo in famiglia non abbisogni di nulla. Munitevi di un separatore, per tenere – nei primi tempi – l’animale in una sola sezione della casa. Cuccia, spazzola per cani, spray alla mela amaro (per scoraggiare la masticazione inappropriata), giocattoli e snack a d’uopo faranno il resto. Ricordate, poi, di spostare le tende. Possono essere masticate o tirate. Mettete i cavi elettrici e le piante al riparo, così come il cestino della spazzatura.
A guadagnarci è in primo luogo il cuore
Non c’è neppure da chiedere, nel frangente di queste adozioni non si trae nessun beneficio economico, né alcun guadagno. Unica ricompensa, e non è poco, la soddisfazione di aver salvato una creatura, altrimenti in pericolo, e l’incredibile gioia nel vedere ricambiate le proprie attenzioni. Potrebbe, tuttavia, accadere che abbiate voglia di proseguire la strada intrapresa, decidendo di donare una collocazione permanente al vostro amico.
Per un lieto fine come si deve, è necessario contattare le associazioni di settore oppure confrontarsi con chi ha già portato avanti questa scelta.
In ogni caso, si tratti di affidamento, adozione temporanea o permanente, sentitevi in obbligo di chiedere agli operatori qual è la storia dell’animale, se è in salute o necessita di cure particolari, come si comporta e, nel caso specifico dell’affido, per quanto si prevede che lo dobbiate tenere. Soprattutto, imparate a far tesoro della sua presenza nella vostra vita.
LEGGI ANCHE: Animali domestici ai tempi del Coronavirus
LEGGI ANCHE: Anche i gatti soffrono di sindrome da abbandono
2 commenti