Allarme low cost: un volo da e per Londra, fino a 500 euro
“Il mercato aereo italiano, che è passato da 53 milioni di passeggeri nel 1997 a 161 milioni del 2019, rischia di non riprendersi più, dopo la crisi del Coronavirus.” Questo l’incipit, nelle considerazioni di Andrea Giuricin, docente di Economia dei trasporti all’Università Bicocca di Milano.
Un meccanismo, quello del binomio: “meno aerei con meno posti“, nella fase 2 della pandemia, che condurrà, inevitabilmente, a un aumento dei prezzi dei biglietti.
Gli aiuti ad Alitalia, già da soli – chiarisce Giuricin – “distorcono il mercato”, e si parla di 2 miliardi di euro, dal 2017 ad oggi. In aggiunta,“alcune misure economiche potrebbero essere prese per favorire Alitalia e rischierebbero di distruggere completamente la ripartenza, che sarà comunque lunga e dolorosa.”
Se certi provvedimenti – spiega l’esperto di trasporti – verranno presi dal Governo, torneremo ad un mercato aereo come quello degli anni ’80, dove viaggiavano solo i ricchi. Avremo pochi milioni di passeggeri in Italia, che voleranno in gran parte Alitalia, sussidiata dallo Stato… una compagnia molto più piccola dell’attuale. Il problema dell’eventuale mancanza di concorrenza sarà sentito dai passeggeri, che rischieranno di dover pagare 500 euro, per un volo andata e ritorno per Londra.”
Parola di Michael O’Leary
Considerazioni, sottolineate a gran voce da Michael O’Leary, numero uno di Ryanair che, in una recente intervista al Financial Times ha ribadito l’impossibilità, da parte di una tra le low cost più competitive al mondo – di riprendere a volare, qualora fosse necessario lasciare vuoto il posto centrale nelle file. Ryanair, ha sentenziato il tycoon, non intende adeguarsi “alle stupide regole di distanziamento sociale.”
Gli fa eco Giulio De Carli, managing partner di One Works, società di architettura e ingegneria: “Proprio delle low cost e dei loro aeroporti di riferimento ci stiamo maggiormente occupando. Avendo fatto dell’’affollamento’ (full occupancy) il loro modello operativo, le low cost avranno più problemi a recuperare operatività piena.”
“Per le low cost, che per la maggior parte operano voli entro le due-tre ore – aggiunge De Carli – il tema della capacità piena a bordo è fuori discussione. Quindi, seppure verosimilmente bassi per mesi, i flussi saranno ancora concentrati in fasce orarie. Stiamo lavorando sia lato terra, su come accogliere i passeggeri. Minimizzando – ad esempio – i tempi di attesa prima dei nuovi controlli… tipo temperatura e documenti sanitari; sia lato aria. Ottimizzando “…i tempi di imbarco e sbarco, con le nuove procedure, con minimo impatto sui tempi a terra degli aerei, punto critico per i vettori low cost.”
“Tornare a volare è essenziale per tutti i settori dell’economia – fa notare – e non solo. Nelle prime settimane, le limitazioni di capacità a bordo degli aerei saranno difficilmente evitabili. Ma il recupero della capacità piena deve poter avvenire il più rapidamente possibile. Altrimenti molte compagnie non voleranno o gli Stati dovranno coprire i costi, cosa evidentemente impossibile.”
Cosa ne pensano gli specialisti di settore
E se l’urgenza, per il settore, è quella di tornare presto a riempire gli aerei, è altrettanto evidente che sopravviveranno solo poche compagnie.
Per riprendersi, la domanda impiegherà parecchio tempo. “Pensiamo che i livelli di capacità del 2019 – affermano gli analisti della Morgan Stanley – potranno essere raggiunti entro il 2022. Sebbene cambiamenti nel comportamento dei consumatori potrebbero condurre ad ulteriori ritardi”.
“Per poter riempire gli aerei – osserva De Carli – dovranno salire a bordo passeggeri controllati e gestiti in sicurezza negli aeroporti. Su questo, stiamo concentrando i nostri sforzi, capendo come disporre presidi di controllo, allestire spazi per gli accodamenti, impiegare nuove tecnologie digitali, Sveltire – in sintesi – le operazioni nei terminal passeggeri.”
In conclusione: “In aereo, si indosserà la mascherina e vi saranno limitazioni per i movimenti, lungo il corridoio. Per un po’ di tempo, non vi sarà ristorazione, ma non pensiamo vi saranno modifiche nella configurazione della cabina, se non negli aerei che operano il lungo raggio. Ovviamente, vi sarà grande attenzione ai processi di pulizia e sanificazione.”
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