La NASA sceglie SpaceX, Blue Origin e Dynetics per creare lander per portare gli umani sulla Luna
La NASA ha scelto SpaceX, Blue Origin e Dynetics per progettare e costruire tre sistemi di atterraggio, che possano portare gli umani sulla superficie della Luna. Le tre compagnie lavoreranno sui rispettivi piani nel corso del prossimo anno e, alla fine, verrà selezionato un lander, per veicolare la prima donna e il prossimo uomo sul satellite terrestre.
Il lander – va chiarito – è parte fondamentale del programma Artemis, iniziativa dell’agenzia, il cui sbocco è previsto entro il 2024. L’anno scorso, il vicepresidente Mike Pence ha sfidato la NASA ad accelerare i suoi piani e la risposta – un impegno duro e assiduo – non si è fatta attendere.
Nell’ultimo decennio, del resto, la NASA ha sviluppato un gigantesco razzo, noto come Space Launch System, e una capsula dell’equipaggio chiamata Orion, per accompagnare i viaggiatori nello spazio profondo. Al perfetto equilibrio dell’equazione mancava solo l’ultimo particolare.
I 3 concorrenti
Ora, l’assegnazione ai tre concorrenti. I contratti valgono $ 967 milioni – anche se le aziende investiranno in fondi propri per lo sviluppo – e saranno validi per 10 mesi. Il tempo per perfezionare i progetti. Il prossimo febbraio, si deciderà quali compagnie effettueranno missioni dimostrative e chi, alla fine, risulterà ‘vincitore’. La NASA, a sua volta, contribuirà con i razzi.
I tre progetti sono distinti. Blue Origin presenta l’International Lander Vehicle (ILV), che prende le mosse dal Blue Moon, che la compagnia ha esibito, per la prima volta, l’anno scorso. Sarà costruito da un team di società, che include Lockheed Martin, Northrop Grumman e Draper. Tutte e quattro forniranno hardware per il sistema di atterraggio e il veicolo sarà provvisto del nuovo razzo Vulcan della United Launch Alliance, attualmente in fase di sviluppo.
Dynetics, azienda con sede a Huntsville, in Alabama, ha in progetto Dynetics Human Landing System, che intende realizzare grazie alla collaborazione con vari partner commerciali. Dalle fattezze di coniglio, il design del lander prevede due flessi solari che si stagliano verso l’alto, insieme a una cabina d’equipaggio piuttosto bassa, che consente agli astronauti di approdare facilmente in superficie. Il lander Dynetics è inoltre progettato per il lancio sul futuro missile Vulcan dell’ULA.
SpaceX
Nel frattempo, SpaceX ha mostrato il proprio veicolo spaziale di prossima generazione: Starship, sviluppato a Boca Chica, in Texas, nel corso degli ultimi anni. L’astronave è pensata per atterrare su altri mondi – dalla Luna a Marte – adoperando i motori principali per abbassarsi fino alla superficie solida. Secondo il rendering del veicolo, è compito di un ascensore agevolare le manovre di sbarco degli astronauti.
Boeing assente
Assente d’eccellenza è stato, invece, Boeing, un appaltatore della NASA di lunga data, che sta sviluppando lo Space Launch System. Ritardi e spese per la società, potrebbero aver contribuito alla decisione della NASA di non investire in questo senso. In aggiunta, anche la capsula dell’equipaggio che Boeing sta sviluppando – CST-100 Starliner – ha sofferto una serie di problemi, durante la sua prima missione dimostrativa. Il veicolo si è trovato infatti impossibilitato ad attraccare presso la Stazione Spaziale Internazionale, come avrebbe dovuto.
Per quanto riguarda Artemis, il disegno originale prevedeva l’invio di esseri umani su una nuova stazione spaziale, chiamata Gateway. Un avamposto di addestramento, dove vivere e fare ricerche, per brevi periodi. Gli astronauti, a bordo dei lander attraccati al Gateway, avrebbero potuto più agevolmente scendere sulla superficie lunare. Un modo inedito – quindi – per mantenere una presenza sostenibile nei paraggi della Luna, rendendo la missione completamente diversa dal programma Apollo degli anni ’60 e ’70, che consisteva in rapidi viaggi e ritorno.
Aggirare il Gateway
Con le nuove mosse, l’agenzia spaziale sta adesso aggirando l’idea. “Voglio sottolineare, a tutti coloro che mi ascoltano, quanto sia importante il Gateway, per l’architettura sostenibile e per tutta una serie di altri motivi “, ha dichiarato Jim Bridenstine, amministratore della NASA, durante una conferenza stampa. “È anche importante sottolineare che la priorità è arrivare sulla Luna, entro il 2024. E crediamo che arrivare sulla Luna entro il 2024 non richieda il Gateway.“
Non è ancora chiaro se sbarazzarsene aiuterà ad accelerare le manovre. Nessuna delle compagnie selezionate ha creato ancora un prototipo funzionante. SpaceX e Blue Origin hanno testato con successo vari hardware, ma non esiste ancora un lander pronto al volo.
Nel frattempo, la NASA fa affidamento su SLS e Orion. Il debutto di SLS è previsto per il 2021. La pandemia, del resto, ha ulteriormente rallentato la produzione e lo sviluppo dei sistemi, il che potrebbe causare ulteriori ritardi. Il tempo sta per scadere e la gara rimane aperta. Di chi sarà il lander pronto, allo scoccare del 2024?
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