Trovato corno di Uro, animale estinto circa 400 anni fa

Trovato corno di Uro, animale estinto circa 400 anni fa

C’erano una volta… racconta il Daily Star, due pescatori gallesi che, sull’estuario del fiume Severn – il più lungo del Regno Unito – hanno rinvenuto il corno di un Uro, gigantesco bue la cui presenza, su territorio europeo, era ritenuta chimera, sin dal 1690.

Questa, dunque, è la storia dei fratelli Morgan: Martin e Richard, per la precisione, e della loro straordinaria scoperta. Avvenuta, come giusto che sia, un po’ per caso, un po’ per fortuna.

Scheletro intero, rinvenuto in Danimarca

Come ha spiegato Martin a GloucestershireLive: “Le tempeste della scorsa settimana hanno spostato un banco di sabbia e l’acqua corrente ha creato un nuovo canalone; questo deve aver esposto il corno dell’Uro. La sua parte posteriore, almeno“.

E’ bastato poco perché i due intuissero di cosa si trattasse: “Ho pensato che potesse essere un pezzo di legno o forse un pezzo di osso. Ma quando l’oggetto si è avvicinato, ho potuto verificare che assomigliava alla sezione di un corno”.

Questione di tempismo

Se ci fossimo recati lì il giorno dopo o quello prima, non l’avremmo trovato. Eravamo al posto giusto, nel momento giusto“.

All’inizio, non avevamo capito quanto fosse grande: “È lungo un paio di piedi (due piedi misurano circa 70 centimetri, ndr), abbastanza pesante e compatto. Avevamo trovato alcune vertebre di Uro prima e alcune piccole ossa, ma niente di paragonabile. Di solito non si trovano cose del genere là fuori“.

Pittura rupestre – Grotte di Lascaux (Francia)

Un rinvenimento, motivato dal fatto che, migliaia di anni or sono, la zona attualmente occupata dall’estuario sarebbe stata terreno fertile, solo successivamente invaso dall’acqua. “Quando il livello del mare si è alzato, anni fa, tutto sarebbe stato avvolto dall’acqua, compresa una parte della fauna selvatica della foresta che era là fuori, come gli Uri, i cinghiali e i lupi“.

A momento, Martin conserva gelosamente il prezioso reperto, in attesa che possa venire ispezionato da un esperto: “Siamo in contatto con il professor Martin Bell della Reading University, che ha esplorato parecchio la zona. Ci ha detto che è sicuramente un corno di Uro ed è interessato a vederlo da vicino. Penso che ce ne sia uno intero nel Newport Museum, ma di certo io non ne ho mai trovato uno qui”.

L’antenato del bue

Già, ma di che animale si tratta, esattamente?

Il Bos primigenius – la cui accezione latina corrisponde a bue primitivo o proto-bue, altri non è se non il tris-tris avolo – per dirla in breve – del bue moderno.

Bos Taurus Primigenius

Secondo quanto attestato dal Paleontologisk Museum dell’Università di Oslo, la presenza dell’Uro si sviluppò in India, circa due milioni di anni fa. A fare eco a questo primo incremento, le migrazioni presso i territori del Medio Oriente e le altre regioni dell’Asia, fino a raggiungere l’Europa, circa 250.000 anni fa.

Un’esistenza, tutto sommato, breve, quella della specie, giacché, già nel 1564, se ne contavano, stando alle testimonianze dei guardiacaccia, solo 38 capi ancora in vita.

L’ultimo esemplare di cui si fosse a conoscenza si estinse nel 1627, in Polonia.

Curiosità…

Negli anni ’30, le direttive naziste (è noto quanto i tedeschi fossero appassionati di esperimenti e di genetica, con idee spesso deliranti, al riguardo) portarono i fratelli tedeschi Heinz e Lutz Heck a cercare di riportare in vita gli Uri, utilizzando bovini domestici, loro discendenti.

Nacque così una nuova razza, chiamata bovino di Heck, somigliante all’originale – tuttavia – solo in parte. Attalmente, gli esemplari in questione sono particolarmente diffusi in Polonia, Belgio, Paesi Bassi e Inghilterra.

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