Posta foto con gufi decapitati e si scatena l’ira degli attivisti
In Rete, la conoscono così: La Gata Verdolaga Real Aldana. La ragazza ha 21 anni e, evidentemente, porta con sé un bagaglio ancora troppo carico di ingenuità e – più palese – di incoscienza. Non meno di qualche giorno fa, la giovane ha postato, sul proprio profilo, una serie di scatti, a dir poco inquietanti, in cui veniva ritratta con in mano alcuni gufi, decapitati.
Né si trattava – come plausibile sperare – di un’azione di soccorso. La giovane sorrideva tronfia, fiera del bottino. Immagini che – come è inevitabile che fosse – a breve, hanno fatto il giro del Web, incendiando gli animi degli animalisti colombiani – sede dell’accaduto – e non solo.
Un gesto, figlio di superstizione e ignoranza
Gli scatti sono stati posti all’attenzione della Corporazione Regionale Autonoma del dipartimento di Sucre, zona in cui – nello specifico – è avvenuto l’abuso sui volatili: “Supportiamo la cura e la preservazione della specie in questione, fondamentale per il nostro ecosistema, poiché ne permette l’equilibrio”, spiegano gli esperti, interrogati sulla questione. “Motivo per cui invitiamo tutti i cittadini a non stigmatizzare questi animali, basandosi sui miti e le leggende che li riguardano“.
Va chiarito, in numerosi Paesi del Sud America, la figura del gufo viaggia a stretto braccio con le credulerie popolari, che favoleggiano di stregoneria e magia nera. Pertanto, ucciderli costituisce motivo di vanto.
L’arresto. Poi… il mistero
In seguito alle segnalazioni, incessanti, la polizia di Corazal ha aperto un’indagine, che ha portato all’identificazione della – maldestra – ‘criminale’. La 21enne è stata portata in centrale e posta in stato d’arresto.
Fin qui, quel che sappiamo. Il resto… è nebbia. Non è noto se sia stata rilasciata, né quale sia il peso effettivo della condanna che pende sulla sua testa, dal momento che – nei riguardi della ‘nostra’ – non è stato formalizzato alcun capo d’accusa. Del resto, non è chiaro neppure se l’inavveduta giovinastra sia l’autrice, in prima persona, della crudele mattanza o ne sia solo l’interprete finale, diramandone le foto sui social.
Scelta quanto meno discutibile, se non per la salvaguardia dei gufi, almeno per la sua.
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