Il gioco al riciclo comincia dai cosmetici

Il gioco al riciclo comincia dai cosmetici

Ristagnano nel beauty case, ormai inutilizzabili. Sono scaduti, troppo vecchi per venire posizionati davanti alla consolle dello specchio. E allora, cosa farne?

Premesso: i cosmetici sono forniti di data di scadenza. Su questo non vi è dubbio, ma non è detto che adoperare un determinato prodotto, anche oltre, rappresenti necessariamente un danno. Il termine, per Legge, va affisso dalle Case produttrici che, spesso, onde evitare rischi, scelgono di indicare un tempo di consumo assai ravvicinato. 6 mesi – in forma precauzionale, anziché i 12 – ad esempio – legittimi.

Certo, districarsi su quali siano le marche iper-prudenti non è argomento semplice, pertanto l’unica alternativa è verificare, valutando, di volta in volta, tenuta, stesura ed efficacia dell’oggetto in questione.

Verificare… per credere

La data di scadenza – va ricordato, inoltre – si riferisce alla durata di un articolo, correttamente conservato, dopo l’avvenuta apertura. Per cui, fintanto che quest’ultimo resta sigillato, non si corre pericolo.

Se, invece, è stato utilizzato oltre il termine, il consiglio è quello di applicare prima un primer. Una sorta di protezione, a tutela della pelle da eventuali irritazioni. Sia ben chiaro, si parla – in ogni caso – di tempistiche che non risultino oltremodo dilatate. Altrimenti, le chiacchiere stanno a zero.

C’è, tuttavia, come spesso accade, un’eccezione ed è rappresentata dalle creme solari. Anche a flacone mezzo pieno, se conservate al di là del tempo dovuto, perdono le peculiarità protettive, risultando, per questo, inutili.

Quella soluzione che ‘non ti aspetti’

Per quanto concerne, al contrario, ombretti, fard, bronzer… siete in dubbio? Ebbene, il suggerimento è di non gettarli. Riciclateli, piuttosto… in che modo? Polverizzateli e versatene un ristretto quantitativo nella boccetta di uno smalto trasparente – o bianco – che avete smesso di adoperare. Alchimiste alla riscossa, vi scoprirete artiste del colore.

A vostra dimensione, un risultato ultra-individuale, segno indistinguibile di una personalità che non accetta omologazioni.

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