Spiagge d’elite, nell’Italia riservata ai ‘Paperon de’ Paperoni’
Coronavirus e vacanze, una… costretta convivenza. Gli introiti, per chi gestisce punti di ritrovo, per gli albergatori, in genere, per gli stabilimenti balneari… in questa stagione scarseggiano. Il settore turistico stringe la cinghia, insomma. Né riesce a trovare sollievo nel bonus vacanze che, a fine stagione, anzi, potrebbe tradursi in un flop. C’è chi, allora, pur di correre ai ripari, è intervenuto sui prezzi, come a dire: dove non può la quantità… e girando, di sorprese se ne trovano. Ma quali sono le spiagge più care, ieri come oggi?
Il Codacons, a tal proposito, ha stilato una classifica delle lidi più costosi della Penisola. Posti da favola, in cui le cifre si fanno ‘da capogiro’ e che si rendono accessibili, veramente ad uno stretto numero di persone.
Nel comporre la graduatoria, si sono valutati i seguenti criteri: costi degli ombrelloni e dei lettini; tende, cabine; servizi offerti dagli stabilimenti. Ebbene, su tutte, si fa notare il celebre bagnasciuga di Romazzino, in quel di Porto Cervo, dove il soggiorno giornaliero prevede una spesa di 200 euro a persona. Annunciamo, tuttavia, che è in buona compagnia: 300 euro, il costo previsto per l’affitto di un ombrellone, un lettino, compreso gazebo, con la speciale offerta Pavillon & Vis a Vis, del Lido Pettolecchia di Savelletri, in provincia di Brindisi. E che dire dei 389 euro, per una cabina privata deluxe ed un ombrellone e lettino – per un massimo di quattro persone – presso lo stabilimento Eco del Mare di Lerici, in Liguria?
In Toscana, manco a dirlo, a dettar legge sono l’Augustus Hotel di Forte dei Marmi e Twiga, di Marina di Pietrasanta. Qui ci si aggira tra i 400 ed i 450 euro al giorno. A disposizione: tenda con lettino, 2 lettini ed una sdraio o anche una tenda araba con 3 lettini o ancora, 2 lettoni con materassino, oppure un divano con tavolo. Insomma, la scelta è opinabile. Ma, nell’elenco da nababbi, ad emergere è, senza dubbio, l’Hotel Excelsior del Lido di Venezia dove, volendosi regalare una giornata al mare con capanna, materassoi sdraio, tavolo e sedie, lo sborso è pari a 453 euro.
Luoghi elitari, va da sé, in cui non si incorre di certo nel pericolo di ‘accalcamento’…
E per chi, non pago, fosse ancora curioso, esiste un’altra lista, non meno ‘feroce’, che sta ad indicare le ville più costose, in affitto. Si comincia da Porto Rotondo: 300 mq, nel nord della Sardegna, valgono 4.325 euro giornalieri. Capri segue – strettissima – con 4.025 euro quotidiani; medaglia di bronzo per Copertino, con 3.392 euro al giorno e Sestri Levante, Marina di Modica ed Amalfi, rispettivamente assiepate sui 2.769, 2.476 e 2.081 euro, per una sola notte di permanenza.
E’ vero, valori di questo tipo non sarerebbero pensabili, per la stragrande maggioranza, neppure in un momento post-pandemico. Un ritorno alla ‘normalità’ non basterebbe, comunque, a colmare il gap nei portafogli degli italiani ma, adesso, avere a che fare con importi tanto spropositati sa di smacco.
Suona, ancor di più, irrispettoso verso chi, le vacanze, non può proprio permettersele e fotografa, con sempre preoccupante aumento, l’immagine di un’Italia divisa in due, tra chi, facoltoso, è in grado di soddisfare qualsiasi tipo di sfizio e chi, di ora in ora più a contatto con la soglia della povertà, stenta ad arrivare a fine mese.
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