Marlene Dietrich e quello smokey eyes, sempre attuale
Negli anni ’30 le definivano femme fatale, rilettura leggermente più contemporanea delle Vamp di inizio secolo. Le Vampire capaci, tramite la propria avvenenza, di sedurre e condurre ad un’inesorabile destino uomini e donne, indistintamente. Perverse ed androgine creature dal fascino nebuloso… desiderio inespresso per molti. Icone di bellezza per altri. Tra queste, L’angelo azzurro (1930), la maliarda, ricostruita a tavolino dal Pigmalione Josef von Sternberg, la teutonica cantante dalla voce roca, naturalizzata statunitense, ha fatto scuola. Una tela, su cui ridisegnare un sex appeale, che nasceva anche dal make up. Zigomi e sopracciglia cesellati, come fosse una statua, in modo da renderla ‘inarrivabile’. Bocca ‘riscritta’, perfino nei denti e quello sguardo, intenso e fumoso, impreziosito ancor di più dalla tecnica dello smokey eyes.
“Marlene Dietrich introdusse una nuova tendenza… Mantenne gli stessi canoni del trucco degli anni ’20, ma li arricchì con l’ombretto marrone scuro, sfumato lungo la piega palpebrale. Non si tratta di un vero e proprio ‘cut crease’ (quello che, sul finire degli anni sessanta, troverà la sua massima espressione nella ‘banana’, ndr)… il maquillage di Marlene Dietrich si stava chiaramente avvicinando a quello che identifichiamo, oggi, come smokey eye“, spiega Fanny Maurer, KVD Vegan Beauty International MUA.
Come riprodurre, allora, l’allure che ha posto nell’Olimpo delle ‘indimenticabili’ la Diva? All’insegna dell’austerità, trucco esige che le sopracciglia siano sottili, dalla linea arcuata e alte, sulla fronte. Malva e brown, oppure grigio, a vestire la palpebra, per intero. Ciglia in primo piano (all’epoca Max Factor aveva lanciato, per il Grande Schermo, la necessità di indossarle finte, intere), arricchite, magari da un tratto di eye-liner. Matita chiara lungo la rima inferiore. Blush a definire gli zigomi, per l’occasione messi in bella vista. E la bocca? La linea dell’Arco di Cupido, in questo caso, va tenuta ampia, spostata verso l’esterno. I toni, accesi e vividi, si riveleranno senz’altro vincenti.
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