Il coming out che fece incetta di pubblico

Il coming out che fece incetta di pubblico

Erano anni che se ne parlava. Si supponeva. Si sbirciava, per quanto possibile; ci si interrogava, dubbiosi ma neppure troppo… fino, almeno, all’amicizia – strettissima – con l’attore Gabriele Rossi, classe 1988.

C’era una volta la verità, che dopo tanto girovagare trovò il sentiero della Giustizia“, commenta, ora, via Social, l’interprete, più volte compagno di set dell’attore in primo piano. E non basta la sfilza delle fidanzate eccellenti, da Eva Grimaldi a Serena Autieri, da Manuela Arcuri a Cosima Coppola, fino all’ultimissima fiamma, Adua del Vesco. No è sufficiente l’aria da macho, perennemente sbattuta in faccia alle miriadi di fans, alle prese con sogni e desideri più o meno raccontabili.

Dario Gabriel Oliviero, questo il nome all’anagrafe del tombeur de fame per antonomasia, ha deciso di svelarsi al suo pubblico e lo ha fatto in diretta tv, 2 milioni e 800 persone occhi fissi allo schermo, durante l’ultimo serale del Grande Fratello Vip. Un coming out, quello di Gabriel Garko – è di lui che stiamo raccontando, per chi lo avesse ancora poco chiaro – ponderato e voluto. Già attraverso il web aveva annunciato che il suo intervento, durante la quarta puntata del reality, avrebbe finalmente chiarito tutto e a molti, forse, avrebbe fatto storcere il naso. Del resto, tuttavia, come per primo ha ammesso, si trattava del “segreto di Pulcinella“. 

Una confessione a cuore aperto, quella che ne è derivata, emozionante e genuina. Un momento delicato, incorniciato da lacrime sincere e copiose.

E se Adua lo accoglie con un “grazie, perché tu, Gabriel, sei stata l’unica persona che ha capito, prima di tutti, che avevo un problema“, in riferimento al periodo buio, in cui la ragazza ha sofferto di anoressia, il ‘nostro’ le fa eco direttamente con una lettera, la voce che trema: «Adua, Adua, Adua, Rosalinda. Tu non mi hai chiamato Dario, vero? Dario è un ragazzo che ho ucciso e che voglio riportare in vita. Lo so che alcune cose che sto per dirti saranno una sorpresa, non perché tu non lo sapessi, ma perché lo farò qui e ora. Noi, insieme, abbiamo vissuto una bellissima favola.

Nelle favole c’è chi le scrive e chi le interpreta e non so chi si diverte di più. Tu ti sei divertita? Neanche io. Ti voglio dire una cosa: devi trovare la bambina che c’è dentro di te, devi prendertene cura e pensare a quando l’hai persa. Io l’ho fatto e gli ho fatto ripercorrere, mano nella mano, tutta la mia vita, fino ad oggi. Io al bambino i momenti brutti non glieli ho fatti vedere, gli ho coperto gli occhi. Anche tu, alla tua bambina, non fargli vedere Adua magra. Ti ricordi quando a Sanremo volevo fare di testa mia? Ecco, da lì il bambino ha preso vita e da quel giorno non riesco più a trovare una maschera che mi stia bene. Ho visto che qui dentro avete avuto una sirena che cantava, la sirena ti ammalia ma, al momento giusto, ti tira giù. Anche il cane più buono, se tiri la catena, ti morde. Io e te abbiamo vissuto una bella  favola. La favola rimane“.

Prosegue, quindi, commosso: “Ora voglio rivivere la mia vita con te come amica… e voglio dire quello che tanti hanno chiamato il segreto di pulcinella… non è tanto quello, ma voglio svelare perché era il segreto di pulcinella. La verità scavalcherà ogni velo di omertà“.

Un abbraccio, intenso, chiude l’incontro, non prima di accomiatarsi così: “Esco da questa casa con il mio bambino per mano“.

Allora ciao Gabriel, a presto. Rispondiamo noi. E non è curiosità, né fame di pettegolezzi, quella che ci spinge a volerti rivedere. Ma la voglia, piuttosto, di comprendere più a fondo un uomo che ha vissuto per quasi 50 anni della propria esistenza ‘velato’. Che ha deciso di abdicare, forse, alla persona in favore del personaggio. Che rimane sensuale, come ci ha insegnato a conoscerlo in ogni sua posa, in ogni scatto, ma verso il quale, ad oggi, l’anima ci suggerisce, per la pulizia dei modi adoperati nel mettersi a nudo, solo profonda stima ed un pizzico di affetto.

Grazie, Dario.

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