Abitare sulla Luna… ci pensa il nuovo progetto della NASA
Conquistare la Luna… Colonizzare la Luna… Ambiziosi, al pari di Icaro, ci incamminiamo verso un universo che rifiuta ristrettezze, che non vuole confini. In cui il domani sia certo e rassicurante come l’oggi, ma capace, allo stesso tempo, di destare ai nostri occhi curiosità e desiderio di avventurarci…
Ecco, allora, che dai suddetti presupposti prende forma Project Olympus.
Un habitat – per comprendere meglio – lunare sostenibile, tentativo concreto, nato dalla collaborazione tra BIG-Bjarke Ingels Group, ICON – sviluppatore di tecnologie di costruzione avanzate tra cui robotica, software e materiali da costruzione – e SEArch + (Space Exploration Architecture) con la NASA.
Il primo sistema di costruzione extraterrestre, composto da strutture robuste, garanzia di protezione termica e salvaguardia, al tempo stesso, contro radiazioni e micro-meteoriti,. Una tutela assai maggiore di quella offerta dai sistemi metallici o gonfiabili.
Un incentivo, insomma, una volta atterrati, ad impossessarci di un territorio – quello della Terra Rossa – rimasto finora, nonostante studi ed esplorazioni, in buona parte insondato.
“Formgiving è la parola danese per design, che letteralmente significa dare forma a ciò che non ne ha ancora una. Questo diventa fondamentale quando ci avventuriamo oltre la Terra e iniziamo a immaginare come costruiremo e vivremo su mondi completamente nuovi“, spiega Bjarke Ingels, fondatore e direttore creativo di BIG-Bjarke Ingels Group. “Con ICON, stiamo aprendo la strada a nuove frontiere, materialmente, tecnologicamente e ambientalmente“.
“Costruire la prima casa dell’umanità su un altro mondo sarà il progetto di costruzione più ambizioso nella storia dell’umanità e porterà la scienza, l’ingegneria, la tecnologia e l’architettura letteralmente a nuovi livelli“, gli fa eco Jason Ballard, co-fondatore e CEO di ICON. “L’investimento della NASA in tecnologie dell’era spaziale come questa, oltre a far avanzare il futuro dell’umanità nello spazio, può anche aiutare a risolvere problemi molto reali e fastidiosi, che dobbiamo affrontare sulla Terra“.
Non si tratta – va specificato – del primo progetto ideato da BIG. In questo senso,arriva secondo, anticipato da Mars Science City, attualmente in fase di sviluppo a Dubai. Un prototipo, per esplorare le tecnologie di costruzione di cui l’umanità avrebbe bisogno per risiedere e prosperare sul Satellite a noi tanto caro.
Così come Mars Science City, anche Project Olympus affronterà 8 dei 17 obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite, relativi all’ambiente edificato.
Il resto, è storia ancora da scrivere…
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