Per Natale mi regalo un bijoux
Il primo è in maxi formato, un pezzo unico, da valorizzare indossandolo singolarmente. L’altro costituisce una sorta di mix and match, contributo ad uno styling coerente, perfettamente stilizzato sin nei dettagli.
Protagonista di questo inatteso cocktail è l‘anello, in oro oppure in argento, fra i trend più gettonati per la stagione Autunno/Inverno 2020/21, in fatto di gioielli.
E il racconto offerto dalle passerelle del prêt-à-porter si dipinge, davvero, secondo le più disparate aspettative. Si va dallo stile minimal alle manifestazioni d’estro più spregiudicate. Strategie di marketing per ogni portafoglio, per esigenze e gusti differenti.
Nostra Signora degli anelli, secondo la filosofia di Christophe Guillarmé, è colei che indossa un solo prezioso, ricoperto di cristalli. Analogamente, pietre grandi e colorate firmano il DNA delle tendenze, a corredo di Ashish, da cui – peraltro – non si discostano, neppure – in termini di concept – le linee tracciate, al riguardo, da Flying Solo e Preen by Thornton Bregazzi.
Strade diverse, per quanto riguarda Bottega Veneta e Balenciaga. Se la prima, Maison dal tratteggio espressamente tricolore, sotto la competenza del designer inglese Daniel Lee, ci invita a sperimentare silhoutte bombate (di più, insieme, portate su un solo dito); l’altra ci vuole alla ricerca di una dimensione squadrata, inesplorata, forse, ancora. Di sicuro effetto.
Ma andiamo oltre. Ermanno Scervino si attesta il podio del ‘più sapiente’, nel saper dosare gli ingredienti: più elementi insieme, che arredano le dita, le vestono, le determinano. Fate bene attenzione: distribuiti, gli elementi – l’inciso è d’obbligo – su una sola mano. Stilosissimi.
E, sempre in fatto di bijoux, il campo si allarga, a cominciare dagli orecchini, a materiali come perle, camei, gemme, dall’allure espressamente retrò.
Nel portagioie non mancano neppure riferimenti all’iconografia religiosa.
Sì all’effetto anticato. Sdoganati i colpi di scena, come – ad esempio – per Alberta Ferretti, che sfodera, nella personale collezione, un solo orecchino ‘stratificato’, interpretazione di outfit, disponibili a percorrere le ore diurne con la stessa disinvoltura di quelle notturne. C’è chi, vedi Jil Sander, si appella alle forme morbide; chi rispolvera quel tono vintage, garanzia di un rieditato romanticismo.
Non rimane, dunque, che curiosare nel cofanetto della nonna e disegnarsi Regine, armate del proprio, inimitabile, monile…
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