La fortuna di lavorare in remoto…
La ricetta prende il nome ‘Movers and Shakas‘ ed è stata messa a punto, in favore di statunitensi ed ex residenti delle Hawaii – maggiorenni – che, in periodo di pandemia, siano ‘costretti’ a lavorare in smartworking. Mai parola ebbe suono più piacevole, al pensiero di trascorrere i giorni in questione in uno tra i posti più suggestivi del mondo…
Ebbene, ora ciò è possibile, grazie ad un progetto che vedrà coinvolto un numero ‘selezionato’ di persone. Ai candidati verrà chiesto di trasferirsi, per un mese, nell’arcipelago e vivere come membri della comunità, svolgendo anche attività di volontariato. “E’ un piccolo passo verso la ripresa e la diversificazione dell’economia locale“, spiegano le menti propulsive dell’idea.
Non solo spiaggia e mare da sogno, dunque. Qui si pensa in grande e lo si fa, grazie alla formula no profit. Quanti saranno ammessi al programma di residenza temporanea, nato in collaborazione con scuole e imprese, saranno tenuti a dedicare alcune ore alla settimana ad un’Organizzazione, presente in loco. Un’occasione per mettere a disposizione del prossimo le proprie competenze.
A.A.A… cercasi turisti? Niente affatto. Certo, ben venga il denaro alle imprese, come pure largo agli inseguitori del surf, ma qui il raggiungimento è, nel concreto, dare un contributo allo Stato.
Il tempo a disposizione, per proporsi, è ormai agli sgoccioli: entro il 15 del mese i giochi saranno belli che conclusi. Per i fortunati, un biglietto gratuito di andata e ritorno per Oahu e il successivo trasferimento, della della durata almeno 30 giorni, sulle isole.
Tra gli “obiettivi centrali del progetto… diversificare l’economia“, ha reso noto Richard Matsui, fondatore della geniale trovata. “Oltre che offrire dollari preziosi alle nostre attività locali, il vero valore è portare lavoratori con conoscenza e talento, che aiuteranno sia a costruire le comunità, attraverso il lavoro di volontariato, sia a rendere l’economia più resiliente e diversificata“.
“Le Hawaii – prosegue – hanno attualmente il più basso tasso pro capite di infezioni da Covid, negli Usa. Ciò le rende anche uno dei posti più sicuri, in cui vivere e lavorare“. Al di là delle rassicurazioni, in questo senso parlano i dati: finora hanno registrato oltre 18.000 casi di Coronavirus, per una media di 200 vittime.
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