In Toscana, il primo smart working village

In Toscana, il primo smart working village

Lavorare da casa, sì, ma immersi nella natura. Un pensiero proibito? Niente affatto. Nel borgo di Santa Fiora, in provincia di Grosseto, l’arrivo della banda ultralarga, rende possibile ciò che, fino a poco tempo fa, rappresentava solo una chimera. Occuparsi, cioè, della propria attività professionale, a stretto contatto con l’ambiente circostante. Il Comune ha disposto un bando per i lavoratori, con una dotazione finanziaria di 30 mila euro, in grado di coprire fino al 50% dell’affitto, per chi desidera vivere in quello che, a tutti gli effetti, può considerarsi il primo ‘smart working village’ della Penisola.

Borgo di Santa Flora

IL BANDO

Per quanti intenzionati ad alloggiare presso il territorio in questione, per un tempo prevedibile di almeno due mesi, è prevista l’erogazione di un voucher. Incentivo, che mira da sostegno alle spese sostenute per l’affitto, per un importo mensile non superiore ai 200 euro. La permanenza non dovrà, tuttavia, superare i sei mesi, salvo proroghe disposte dall’Amministrazione Comunale.

A CHI E’ RIVOLTO

Potranno usufruire dell’iniziativa i dipendenti pubblici e privati e i lavoratori autonomi, quali professionisti e artigiani. Gli interessati, nel caso, dovranno compilare, entro il 31 dicembre 2020, l’apposito modulo allegato, che si trova sul sito del Comune, contenente la documentazione necessaria e l’autorizzazione, fornita dal datore di lavoro, allo svolgimento del proprio operato da remoto.

UNA MENTALITA’ RINNOVATA 

L’esperienza del Covid-19 ci ha costretto a rivedere l’organizzazione del lavoro, sperimentando su larga scala lo smart working. Alcune strutture turistiche d’Italia hanno colto questa opportunità, con un’offerta su misura per il lavoratore, che cerca un ambiente rilassante, al mare o in montagna. Nel caso di Santa Fiora è un intero comune che si propone come smart working village” spiega il sindaco, Federico Balocchi. Il Paese dell’acqua, come viene anche chiamato, “ha le caratteristiche per accogliere al meglio…” i nuovi residenti con le loro famiglie, “in un progetto di lavoro agile“.

Il Paese dell’acqua

IL RILANCIO DEL TURISMO

La crisi causata dal Coronavirus ha, in buona parte, danneggiato il settore turistico, mettendo in difficoltà Comuni e paesi in cui l’affitto breve è da anni elemento fondamentale per l’economia. Il progetto di cui sopra si inserisce, ovvio, in un discorso più ampio. Nell’esigenza di rinnovare l’offerta turistica, tenendo conto dell’embargo dovuto al Coronavirus e dei limiti che ha comportato da parte sia dell richiesta, sia dell’offerta.

Crediamo che il lavoro da remoto – conclude il rimo Cittadino – non sia solo una soluzione temporanea per affrontare l’emergenza. Possa, invece, rappresentare il futuro, almeno per certe professioni. Un modo per operare al meglio per la propria azienda e, al tempo stesso, essere felici, senza dimenticare che stare bene significa anche risultare produttivi“.

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