Senza remore: e ti sconvolgo l’esistenza
Non si sono fatti scrupoli. No che ce lo aspettassimo. Ma lascia davvero una sensazione di aspro il pensiero che si commetta un crimine, laddove la vittima risulta ancora più inerme, colpita in un momento in cui l’attenzione è rivolta ad altro e le difese sono completamente abbassate.
E’ così che deve essere avvenuto, nelle circostanze che stiamo per narrarvi.
Mentre, nella città di Vicenza, si tenevano i funerali, per riservare l’estremo saluto al ‘Pablito Nazionale’, c’era chi, nella campagna aretina, ne approfittava, per compiere la propria ‘scellerata’ impresa.
I malviventi hanno affondato la presa proprio nel cuore di quello che ormai, per il calciatore, rappresentava assai più di un rifugio: l’appartamento, all’interno dell’agriturismo di Poggio Cennina, in cui l’eroe dei Mondiali targati ’82, aveva realizzato il sogno di una vita.
A stretto contatto con la natura, in quel di Toscana, accanto al suo socio – l’avvocato Luigi Pelaggi – l’azzurro aveva dato il là ad un’azienda di agricoltura biologica ed un resort.
Una finestra rotta. Tanto è bastato per prendere coscienza dell’accaduto. Dalle prime indiscrezioni, si apprende sia stato sottratto un orologio appartenente a Rossi e una discreta somma di denaro in contanti, trovata in casa.
“Non mi importa di quello che hanno rubato”, ha commentato, nell’immanente, Federica Cappelletti, moglie dell’ex attaccante bianco-nero. “Potrebbero essersi portati via anche 100 mila euro e non me ne fregherebbe niente. Ma è il gesto che stordisce“. E, ancora: “Non bastava la morte di Paolo. Non bastava lo stress di queste giornate massacranti. Non bastava il dolore di tutti noi. Hanno voluto infangarlo, anche nel giorno in cui tutta Italia lo piangeva“.
Dopo un primo, veloce, inventario e l’allerta ai carabinieri, sul posto sono intervenuti gli uomini della Compagnia di San Giovani Valdarno, per compiere i rilievi del caso. Tuttora, l’indagine è in corso. Solo gli accertamenti saranno in grado di tracciare un bilancio definitivo.
Al di là del responso, già di levano le voci di quanti – più o meno accreditati e/o noti, manifestano aperto disturbo, a fronte della faccenda. Così, ad esempio, Dario Nardella, sindaco di Firenze che, sul personale profilo Twitter, posta: “Un atto più vile e vomitevole di questo è davvero impensabile. Che le Forze dell’Ordine facciano di tutto per scovare i responsabili. Tutta la mia solidarietà e vicinanza alla famiglia di Paolo Rossi“.
E tutta la nostra, Paolo caro. Ci dispiace davvero tanto…
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