Quell’Italia che si muove, prima del ‘blocco totale’
Quando si festeggia la fine dell’anno? Probabilmente, questo weekend, l’ultimo riservato alla così detta movida. Dal 24 – volontà del Governo – si chiude e fino al 27. Così pure, dal 31 dicembre al 3 gennaio, l’Italia tutta si dipinge di rosso. Colore tipico delle Feste, è vero, ma stavolta la tinta sta a rappresentare un alt che non ammette dinieghi. Le trasgressioni, di qualsiasi tipo, prevedono feroci sanzioni.
Controlli rigidissimi e mirati sono già stati predisposti, per evitare assembramenti oltre le 18, orario stabilito per la chiusura di bar e ristoranti. Aperitivo, dunque, anticipato, per quanti lo desiderassero. Dopodiché, saracinesche abbassate e Forze dell’Ordine direzionate a vigilare che venga rispettato anche il Coprifuoco delle 22. Au revoir pranzi al ristorante, colazioni tra amici seduti ai tavolini dei bar, gite fuori porta… dopo sabato e domenica, se ne riparla nel 2021.
E, ad una settimana da Natale, negozi aperti fino alle 21 che, insieme al cashback creano le premesse per un afflusso allo shopping che non promette nulla di buono, data la corsa agli ultimi regali.
Pertanto, vista la fluidità dei numerosi appelli, si procede per aree contingentate, dove il passaggio – stop and go – si alterna al senso unico pedonale, per meglio monitorare i flussi di persone che potranno accedere alle diverse zone munite di transenne. Nel mentre, mascherina al seguito e distanziamento, inutile ricordarlo, sono le misure inderogabili da tener presenti.
Veniamo, quindi, al capitolo spostamenti. No problem, se a mettersi in viaggio è il nucleo familiare convivente, genitori e figli oppure coppie, ma qualora amici, colleghi, studenti… avessero intenzione di affrontare insieme la strada verso una diversa località, conviene tenere a mente che in macchina non si sale che in due, uno per ogni fila di sedili e con mascherina sempre indossata.
Doveroso, anche per non incorrere nelle multe, decisamente salate. Sono previsti, a tal proposito, posti di blocco ad imbuto e monitoraggi capillari negli autogrill.
Stando alle previsioni, si ipotizzano per le strade, durante il fine settimana, tra le 500.000 e 700.000 persone e l’abitacolo di una vettura, per ore e con i finestrini chiusi, può rivelarsi un pericoloso luogo di contagio. Polizia stradale all’erta, perciò, ai caselli e in tutti gli snodi della viabilità, all’ingresso e all’uscita delle città. Capitolo a parte, l’opzione sharing: concordati all’ultimo momento su piattaforme online tra chi intende raggiungere la meta prefissata risparmiando sono forse i più preoccupanti. E’ vero, i compagni di viaggio occasionali sono comodi per condividere i costi del pedaggio e la benzina, ma non ci può permettere, in questo preciso momento, gesti di superficialità.
Niente autodichiarazioni da compilare, stavolta, per chi, come mezzo di trasporto, opta per aerei o treni e nelle stazioni italiane si registra già il pienone. Tutto esaurito da giorni, per le partenze da Torino, Milano, Roma in direzione sud e benché – secondo Decreto – la capienza delle vetture risulti dimezzata, decine di migliaia di cittadini si affolleranno sui binari.
Di qui, l’intervento di Polizia Ferroviaria e Carabinieri, nell’intento di veicolare l’andirivieni su percorsi dedicati. A bordo dei convogli, non mancheranno altresì le verifiche, affinché i passeggeri, per l’intera durata dell’itinerario, si dimostrino obbedienti alle norme in vigore. Per quanto riguarda, infine, gli aeroporti, si prevedono lunghe code ai check-in e ai gate. L’invito delle compagnie è – pertanto – di presentarsi almeno due ore prima della partenza, nella speranza di mantenere il più libere possibile le aree abilitate per accedere ai voli.
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