Mamma, mamma mi fai vedere quel nuovo programma… quello Mastella vs. Calenda?

Mamma, mamma mi fai vedere quel nuovo programma… quello Mastella vs. Calenda?

Fa freddo. Tanto freddo e, anche se non fosse il Covid a dettar legge, difficile immaginarci in giro, a popolare le strade delle città. Così, ci rifugiamo nel nostro nido, magari accoccolati sul divano, a sorseggiare una bevanda calda e, mezzi impigriti e un po’ annoiati, trascorriamo le ore a distrarci – chi più chi meno – grazie alle serie tv.

Va, tuttavia, specificato che il concetto di ‘serialità’ può indossare diverse facce. Non state seguendo The Undoing? Ben, provate allora a concentrare l’attenzione sulla querelle che, anch’essa di recente, sta incuriosendo gran parte dei nostri connazionali. Trattasi della lite tra Carlo Calenda e Clemente Mastella. Già il clima politico è quello che è, ma c’è chi pare divertirsi proprio ad esacerbare gli animi. E i focolai, rintuzzati a mano a mano e senza eccezione di colpi, incentivano la morbosità degli spettatori.

Mezz’ora in più

Può capitare, allora, che il primo tra i protagonisti in questione si trovi in collegamento telefonico con Lucia Annunziata, ospite del di lei programma: Mezz’ora in più, per raccontare dell’ormai celebre telefonata, intercorsa tra i due nei giorni precedenti.

Un incontro/scontro, avvenuto nel pieno della ‘campagna acquisti’ indetta dalla maggioranza, povera dei voti necessari al Senato, in nome di Giuseppe Conte. Normali affari di politica, starete commentando. Errore, Madame & Monsieur, poiché, stando al racconto, nel diramarsi della faccenda – e qui sta il bello – sarebbero volati stracci. A riferirlo, tramite Social, è lo stesso Calenda.

Telefonate? Io ho chiamato solo Calenda e mia moglie…“, controbatte, da far suo, il Sindaco di Benevento, reo, secondo l’altro, di aver tentato di sedurre buona parte degli avversari . “Io ho ricevuto più telefonate di quante ne abbia fatte e ho ricevuto delle telefonate anche da Senatori di Renzi. Voglio essere chiaro“, prosegue, a sua discolpa. E specifica, infastidito: “Nella mia telefonata non gli ho detto di votare per il Governo. Gli ho chiesto che avrebbe fatto. Gli ho chiesto: ‘ Voti per Renzi?’. E lui mi ha risposto: ‘Sono contro Renzi, sono contro il Pd, che deve venire su di me, a Roma’. Allora la telefonata è finita lì“.

Affonda, quindi, il colpo: “Non c’è altro, se non cose filtrate in maniera spudorata. Calenda è un po’ burinotto, pariolino, figlio di papà. Non sono io che ho offeso lui, ma lui che ha offeso me“.

Parole grosse e, se come si suol dire, ad ogni azione corrisponde una reazione, uguale e contraria, non si è fatta attendere la reazione del leader di Azione!, che ha deciso di replicare, intervenendo anch’egli in diretta telefonica, con buona pace di Mastella, che di punto in bianco ha abbandonato il collegamento: “Non ho nessuna voglia di confrontarmi con Calenda, buon pomeriggio!” Punto, e ha attaccato. Nessun accenno di scomponimento. Piazza libera… teniamo il comizio, della serie: chi prima arriva meglio alloggia.

Io Mastella non lo conoscevo. Ho riportato il fatto che mi ha chiamato per dire che, se avessi fatto votare la fiducia a Conte, il Pd mi avrebbe appoggiato come sindaco di Roma. Si tratta di un sensale, cercava voti a nome di altri. Una pratica indegna“. Non ci è andato certo leggero, per poi aggiungere: “È giusto che gli Italiani, il Pd e il Governo sapessero che un figuro del genere si aggira, dicendo queste cose alle persone. Mi piacerebbe sentire dal Pd e dal Governo se era incaricato di fare queste promesse. Io non lo credo. Ha fatto una telefonata da venditori da elenco telefonico“.

Io conosco Calenda da 20-30 anni“, aveva specificato, invece, Mastella. “Era lui che mi mandava le segnalazioni, quando era consulente del Cis di Nola“.

Insomma, un botta e risposta mica male che, dati gli sviluppi generali dello Status quo amministrativo, si disegna solo come il primo, infinitesimale, anelito dell’aria che respireremo tra un po’.

E noi sempre lì, bloccati sul divano. Magari, stufi pure di scanalare, mettiamo su Netflix e ci ripassiamo Il Divo di Sorrentino. Può essere che ripensiamo a come siamo cresciuti, a come era prima… Può accadere che ci si componga nel cuore un sospiro di nostalgia. Oh, non perché allora fosse meglio. Di questo nessuno si è mai illuso.

Solo, un tempo si agiva, come dire, con classe. Ed assistere all’ultima puntata di Beautiful o di Uomini e Donne (con buona pace di Mediaset) si dipingeva ben distante dal discorrere delle Res Puplicae, sia pure ospiti presso il salotto allora più accreditato, di Porta a Porta.

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