Quando Renzi indossa la voce di Rosario…

Quando Renzi indossa la voce di Rosario…

E, finalmente, ‘a nuttata‘ è passata. Trascorsa, tra ansie e ripensamenti, come si sovviene stando alle regole. Di certo, ormai alle spalle. Il Festival di Sanremo non è più solo un’idea da rincorrere e si fa avanti, neppure troppo timidamente, il primo spot.

La 71unesima Edizione del Carrozzone più intramontabile che si sia visto in Rai – nonostante di tanto in tano minacci di perdere qua e là qualche colpo – è, dunque, in dirittura d’arrivo. E, per portarlo all’attenzione dei più, la combriccola di saltimbanchi arruolati per l’occasione prende a prestito le sembianze di colui che, tra capricci e colpi di testa inspiegabili – artista della confusione quale è – è riuscito nell’obiettivo di scatenare – assai di recente – la crisi di Governo.

La gag, preludio delle serate che accompagneranno gli Italiani tra il 2 e il 6 marzo prossimi, è sapientemente orchestrata da Fiorello & co., dando luogo a 30 secondi – o quasi – di straordinaria ilarità, modo – a tratti irriverente e tratti suggestivo – per fissare l’appuntamento con i telespettatori.

Nei panni del protagonista, il Rosario Nazionale, tuta nera e maschera in volto che, per l’occasione, poco ha a che vedere con il Covid.

Si serve, invece, lo showman, dei tratti di Matteo Renzi, non tanto per sbeffeggiarlo quanto, piuttosto, con il bagaglio di ironia che gli è propria, per ripercorrerne gli stilemi interpretativi: “Comitato Ignora Sanremo. Ho il volto coperto per una questione di sicurezza. Questa è solo una faccia di cortesia. Perché ignorare il Festival? Perché, se andrà tutto bene, Nasello (Amadeus) vuole fare anche il terzo. E non ce lo meritiamo. Allora, dal 2 al 6 marzo facciamo altro, mettiamo in crisi Sanremo“.

Sarcastico, pungente, quasi a testimoniare che, sotto la coperta di lustrini – e ce ne siamo ampiamente accorti – non è poi tutto oro quel che luccica. “Non voglio ripetere l’esperienza di Sanremo“. Era stato chiaro, del resto, il ‘nostro’, già lo scorso anno, al termine di una Manifestazione che ogni sera tirava tardi, minacciando il riposo di chi, da casa, tentava di rimanere sveglio per misurarne l’epilogo. E invece eccolo qui, ancora una volta, sorta di Don Chisciotte affiancato dall’immancabile Sancio Panza. Promessa che non si arresta, che non si tira indietro, neppure se si tratta di combattere contro i mulini a vento.

Ci vorrebbe quello bravo a fare le crisi – prosegue – come si chiama quello toscano “Signori!”, quello là… niente non me lo ricordo“. Il video, che tira in ballo il leader di Italia Viva, è già diventato virale sui Social e promette di tenere alta la guardia sulla kermesse canora, a poche settimane dal via ufficiale.

Ma intanto demarca il confine. Indica la segnaletica di stop, a fronte di eventuali, possibili idee di reiterazione. ‘Dopo questo, basta‘, pare dichiarare – neppure troppo sotto le righe – l’istrionico amico del Direttore Artistico. Se alla seconda ha ceduto alle lusinghe di Amadeus e di viale Mazzini, non ci sarà – ma poi chi può realmente dirlo – una Terza ricaduta. Ariston adieu… anche se prima c’è ancora da rimboccarsi le maniche.

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