Verso la futura Pasqua targata Covid
Sport, solo all’aperto, piscine e palestre chiuse. Si lavora per i ristoranti, operativi – secondo previsioni – la sera e le mostre, nei weekend. Eccolo, in sintesi, il volto del nuovo DPCM che, con scadenza il 6 aprile, vedrà inclusi anche i giorni di Pasqua. Quanto alle limitazioni agli spostamenti da Regione in Regione, restano fissate, al momento, fino al 27 marzo, anche se già se ne prefigura la proroga.
Il Ministro Speranza se ne è fatto portavoce, ma vediamo, nel dettaglio, cosa prevede il primo Decreto, targato Draghi:
Spostamenti fra Regioni. Restano vietati, se non per motivi di lavoro, salute e necessità. No al turismo; no, pure, alle riunioni di famiglia. Resta salva la possibilità di fare ritorno alla propria residenza, domicilio o abitazione.
Seconde case. E’ possibile raggiungerle, sia pure fuori Regione e in zona rossa, ma non più di un nucleo familiare per volta. Regola valida, tranne per le zone in cui siano state stilate normative ad hoc.
Visite a parenti e amici. Resta consentito recarsi a trovarli, ma non più di una volta al giorno e in un massimo di due persone, portando con sé, eventualmente, i bambini sotto i 14 anni. Possibilità che, con il nuovo Provvedimento, si esclude nelle zone rosse. Valida, invece, in quelle arancioni e gialle.
Scuola. Confermata la didattica in aula tra il 50 e il 75 %, per gli alunni delle classi superiori, ma solo nelle aree gialle e arancioni. Dad, al contrario, per quanto riguarda le zone rosse; mentre le lezioni saranno comunque svolte in presenza, per quel che attiene i più piccoli, dalla scuola dell’infanzia fino alla prima media.
Sport. Permessa, anche in zona rossa, l’attività motoria, da praticare individualmente e all’aperto. Rimangono vietati gli sport di contatto e in squadra. Sempre nelle suddette aree, è possibile passeggiare, solo nei pressi della propria abitazione e correre o andare in bici, all’interno del proprio comune. Slitta a data da destinarsi la riapertura delle palestre.
Cinema e teatri. Si accelera la corsa per la riapertura delle sale e c’è già chi parla di fine marzo. L’ipotesi è di riempire un terzo delle sale, anche cinematografiche, per una capienza di un massimo di 500 persone al chiuso e 1.500 all’aperto.
Musei. E si lavora – secondo la richiesta di Franceschini – per ripristinare la riapertura dei Musei anche nei weekend e nei festivi. Non solo nei feriali.
Ristoranti. Non c’è pace, sull’argomento. I locali interessati devono chiudere alle 18, fermo restando la possibilità di effettuare l’asporto e il delivery. Le Regioni chiedono, tuttavia, un prolungamento dell’orario di apertura, fino alle 22. Ricordiamo, poi, che in zona arancione e rossa si praticano unicamente asporto e consegne a domicilio.
Negozi aperti. Situazione invariata, per quanto riguarda gli esercizi commerciali. Aperti, tutti, se in zona arancione e gialla; altrimenti, solo quanti forniscano prodotti essenziali. Chiusi ancora ovunque, nei weekend, i centri commerciali.
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