Faccio il calciatore. Quindi, detto moda…
…almeno in fatto di capelli. Perché se è vero, come è vero, che ‘a ciascuno il suo’, non esiste giocatore che non abbia, nel corso della propria carriera, indossato – sulla rispettiva nuca – almeno dieci diversi tagli. Antesignani delle beauty influencer dell’epoca Social, hanno incarnato, questi ultimi, le icone, anche di stile, dettando tendenza, soprattutto in tema di acconciature.
E, allora, giù a treccine, rasature originali (e a volte improbabili), mèches, ciocche multicolore, creste che sfidano la gravità, righe centrali, gelatina e fascette, a raccogliere lunghe chiome.
Da David Beckham a Cristiano Ronaldo, da Mario Balotelli e Paul Pogba, le Star del calcio nostrano e internazionale hanno influenzato – e proseguono – il campo – è il caso di dirlo – dell’hairstyle, disegnandosi ad ispirazione, per look – più o meno spericolati – da copiare.
Così, ad esempio, imperversavano gli anni ’80, quando Maradona affermava il proprio talento, esportandolo, ben prima di brillare tra le file del Napoli, nel Mondo intero. Capelli corvini, lunghi e ondulati, hanno contraddistinto gli esordi del Pibe de Oro, accompagnando la di Lui carriera, eccezion fatta per sporadici colpi di testa, come il momento in cui, nel 2000, si fece biondo.
Intorno agli anni ’90 era invece il codino ‘tutto Nazionale’ di Roberto Baggio a farla da padrone, con buona pace dei genitori, che dovettero cedere alle insistenze della propria prole nel tradire le forbici del barbiere, pur di imitare il Campione.
E che dire di Batistuta? L’argentino, piede di punta della Fiorentina, prima di sbarcare alla Roma, si distinse per la sua criniera. Cerchietto e gelatina era il suo must, mentre la frangia, nel tempo, ha lasciato posto alla riga centrale.
Da calciatore a sex symbol la strada è breve, specie se il tuo nome è David Beckham. Sul suo desiderato capo abbiamo viso di tutto: dalle mèches ai colpi di sole, seguendo le innumerevoli declinazioni di biondo. Frangia e righe laterali, rasatura a zero. E, ancora, pettinature lunghe, semi-raccolte, corte a spazzola… 45 anni, per non tradire mai le aspettative di groupies e fans.
Poi c’è Lui, ‘er Pupone’. Intramontabile nello stile. Ora come allora, Totti rimane, nel tempo, simile a se stesso. Fascetta quasi all’attaccatura dei capelli, per tenere a bada le ciocche, ieri. Ciuffo vagamente ondulato sulla fronte, oggi.
Rasatura, invece, a zero, per il brasiliano Ronaldo. Nel 2002, con l’improbabile ‘mezza Luna’, ha inaugurato la lunga stagione delle acconciature alternative.
Dal primo al successivo, vale a dire Ronaldinho, il passo è breve. Con i capelli lunghi, fini e ricci, è stato il portavoce, sul campo, delle treccine. Anche se non il solo…
E anche Balo si fa ricordare per i tagli arditi. Le diverse sfumature di rasatura lasciano il posto ad originali creste, che tanto ricordano quelle dei Mohicani.
Trasformista per eccellenza, Paul Pogba, che fa parlare per le sue creste ossigenate. Dal manto del Leopardo alle stelle, ai pianeti, alle fiamme, fino al suo stesso nome, tatuato sulla cute.
Impossibile non fare riferimento a Marouane Fellaini, rimasto impresso per la sua corona di capelli afro, schiarita persino con riflessi platino, prima di scomparire.
C’è poi chi, con le sue chiome, seduce persino le passerelle. Lo spagnolo Héctor Bellerin, militante nell’Arsenal, rinuncia raramente ai baffi. Ama, al contrario, reinventarsi, ciocca dopo ciocca. Oggi le porta ordinate, piuttosto corte, ma c’è stato il tempo in cui, anche per il ‘nostro’, la lunghezza arrivava fin sotto le spalle.
Encomiabile, la rivoluzione turchese di Kylian Mbappé. Una sorta di cuffia dalla frangia cortissima, che taglia con una precisa linea orizzontale la fronte. Il dettaglio da copiare? Il blu, che degrada ai lati, creando un effetto multicolor.
Anche Neymar Jr. appartiene alla schiera di quanti non rinunciano ai cambiamenti, in fatto di tagli e colori. Dalla passione per il Mohawk e Faux-Hawk alle variazioni rosa caramella, qui ce n’è per tutti i gusti.
Capelli decolorati solo al centro, mai abbinati a barba e pizzetto, per Jerome Boateng, sulla cui nuca svetta il viola.
CR7 sembra, forse, rappresentare il prototipo di ‘normalità’ sul campo, mai banale.
Non potevano passare inosservate, neppure le trecce Vichinghe sfoggiate da Antoine Griezzmann. Un vero tocco da artista. Non per tutti, sia chiaro.
Chiudiamo la passerella con Zlatan Ibrahimovic. Lo svedese si distingue, invece, per la sua acconciatura tirata indietro, sostenuta dalla gelatina. Qui, la rasatura è discreta e ed è impossibile rintracciare anche solo un capello fuori posto.
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