Salve, mi chiamo Podargo e sono proprio un gran figo!
L’aspetto è simile, come suggerisce l’accezione scientifica, a quello di alcune specie di uccelli rapaci. Per entrare ancor più nel dettaglio, ricorda parecchio quello dei Gufi o di quelli che, comunemente, vengono denominati Strigiformi. Il corpo, tozzo, contribuisce, nel farlo assomigliare a tronchi d’albero, ricoperti da foglie secche.
Persino il piumaggio risulta criptico, in modo tale da consentire alla razza una mimesi perfetta con l’ambiente circostante. Le nuances di cui si caratterizza vanno, infatti, dal bruno al rossiccio, al grigio, con qualche rara vermicolazione, dai toni verdastro-muschio. E se la livrea non si discosta per maschi e femmine, per distinguerne l’identità occorre soffermarsi sui particolari, maggiore cromaticità di grici per gli esemplari di sesso maschile; di marroni, per le femmine. E, nella dinamica dei colori, si procede ‘in degradare’. Le parti superiori si compongono, generalmente, più scure, a differenza delle inferiori, che variano dal crema/nocciola al grigio e che, talvolta, si presentano quasi biancastre.
Le zampe sono piuttosto corte, nascoste sotto le piume del ventre, dal tipico taglio anisodattile, vale a dire con tre dita avanti e una dietro.
Anche il becco è corto e tozzo, e ricorda la bocca delle più comuni Rane; mentre gli occhi, enormi, finiscono per occupare gran parte del cranio e consentono un’ottima vista, anche durante la notte.
La coda è proporzionata al corpo. E se l’adulto si descrive nella maniera appena illustrata, diversa è, la questione, per quel che riguarda i pulcini. L’apparire è morbido, pressoché tondeggiante. Le sfumature, chiare.
Di chi stiamo parlando? E’ presto detto. Protagonista di cotanta descrizione è niente di meno che il ‘Podargus strigoides’ o anche Podargo, se vi risulta più semplice. Il movimento claudicante, per lunghi anni, lo ha reso, agli occhi di molti, sgraziato, tanto che lo stesso nome, derivante dal greco, altro non stava a significare, se non la Gotta.
Ebbene, tutto è possibile, financo che uno tra i più vituperati degli animali venga, invece, tutto d’un tratto, eletto a vessillo dei Social. Un autentico riscatto, a suon di foto su Instagram. E di like, che ne fanno – carta canta – l’uccello più apprezzato su Internet. A confermarlo è un recentissimo studio, che ha considerato le preferenze degli utenti sulla piattaforma, analizzando oltre 27mila scatti.
Non ci crederete, ma il Podargo ha sbaragliato tutti i concorrenti, imponendosi come l’uccello più ‘instagrammabile‘ di sempre. A lezione che nulla va mai dato per scontato e che la bellezza – Signore e Signori miei – è davvero una faccenda soggettiva.
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