Io lavoro sì, ma da qui
Voglia di vacanze… e, a questo punto, ci sta tutta. ma c’è pure il lavoro che preme. La necessità, meglio, di non trascurare le spese, data la crisi – inevitabile – dell’ultimo anno. Quindi? Come fare ad abbinare le due esigenze, senza venir meno da entrambi?
La soluzione, ce ne siamo accorti negli ultimi tempi, porta con sé un’accezione ben specifica, vale a dire: ‘da remoto‘. Si può – in sintesi – contribuire a distanza all’equilibrio della propria Azienda, pur stando in un posto ameno, che di tutto ci parli, fuorché di impegni o di stress.
Nasce, dunque, su questa falsariga, l’holiday working, ovvero lavorare da località, a tutti gli effetti turistiche. Un fenomeno in crescente ascesa, tanto che, di recente, le Isole Canarie hanno lanciato un contest per intercettare remote worker, mettendo in palio 6 mesi di soggiorno gratuiti.
The best climate in the world wants remote worker: questo il claim, attraverso il quale si ricercano nomadi digitali. In sostanza, lavoratori, che possano svolgere le proprie mansioni da ogni parte del mondo. L’offerta, d’altronde, è allettante.
Per candidarsi, basta condividere un video di presentazione, in inglese o spagnolo, sui Social e rispondere alla seguente domanda: “Che cosa fai e quale beneficio otterresti, lavorando dalle Isole Canarie?”. Il resoconto va, quindi, postato su Facebook, Twitter, LinkedIn, Instagram e YouTube, con l’hashtag #RemoteWorkerWanted. Bando valido, fino al 9 giugno.
Sul Sito Ufficiale dell’iniziativa si illustrano, nel dettaglio, i servizi e i plus:
- banda larga ad alta velocità
- collegamenti con i principali aeroporti internazionali
- 1.500 km di costa
- 146 spazi naturali protetti
Non di meno, gli organizzatori incentivano anche un altro aspetto dell’opportunità, parimenti accattivante e, cioè, il fatto che la scelta rappresenti “un altro modo di vedere la vita, più lento, per vivere di più“. E, aggiungiamo noi, con un guadagno di qualità.
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