Doverose condoglianze… per ‘assenza di ruolo’
Se chiudo gli occhi o forse non ce n’è neppure bisogno, questa è la prima immagine che mi riaffiora alla mente. La primissima: io, che ballo in quel tuo salone che per me, allora, pareva gigante, unica bambina tra una marea di adulti. Ma, lo sai bene anche Tu, per me è sempre stato così. Tracce di infanzia ne ho lasciate davvero poche. “Balla Angela… balla!“.
Ed io, inesorabilmente, lo facevo. Al centro della sala si fermava il mondo perché sapevo che, nell’esatto istante in cui iniziavo a muovermi rappresentavo, per voi grandi, un’esperienza ‘altra’. Qualcosa di bello, che aveva un valore… Raramente, nell’intero corso della mia esistenza, penso di essermi attribuita lo stesso peso. Ma in quel tuo salone colmo di quadri, di stampe… lì sì. Era il cerchio che completava il suo giro. Ero a mio agio e forse, a mio modo e senza neppure accorgermene, perfetta. Troppo piccola… oh, non per intuirlo, ma per comprenderlo.
E ti guardavo mentre ridevi… ammiravo la tua aria un po’ sorniona. Mi ripetevo: “Chissà, sotto sotto, questo, quante ne combina…” Era la pancia che mi suggeriva che dovevi essere un tipo ‘speciale’; che, al di là dei modi sempre galanti, mai sopra le righe, doveva esserci di più. Tanto di più… Il fatto, poi, che fossi un ariete come me mi inorgogliva. Pensavo all’attinenza tra segni di fuoco ed ero certa che io, te e il mio papà non avremmo mai potuto litigare… che vuoi farci, pensieri di ragazzina.
Se ne va l’ex leader della CGIL, l’ex segretario del PD, si legge sui Social. I giornali ti hanno titolato al primo posto, con l’onore che meriti. Ma io ti conoscevo già prima… Per me eri il dirigente sindacale ‘meno irascibile di mio padre‘. Ecco, cosa mi ripetevo nella testa: “Magari Guglielmo lo calmerà…“. Ti ho visto camminare e crescere e ti ho ammirato per gli obiettivi che, puntualmente, hai raggiunto. Eri… sei… una promessa mantenuta.
Quanta stima si può avere verso chi ti tratta come una Principessa e, intanto, ti dà il buon esempio…? Quando hai deciso di virare, di cambiare strada lo hai fatto sempre con coerenza. Tu e mio padre mi avete insegnato, insieme, il senso… forse quello stesso di ciò che, in fondo, Io oggi sono.
Tu sei in tutte le mie vacanze più belle. Le più importanti… Tu sei la neve che fiocca a San Vigilio. Sei l’avventura… le piste nere affrontate, noi ragazzi, al fianco di voi ‘genitori’, più ragazzini di quanto non lo fossimo in prima persona. Sei il clima tenebroso e scorbutico di Colfosco e la vallata di Corvara. Lì c’ho lasciato un pezzo di cuore. Tu sei le vacanze in Sardegna. Alghero è dove, quel medesimo cuore, ho iniziato a ritrovarlo.
Tu… e Giusi. Quanta classe e grazia e bellezza… quanta cultura… Come fa a non salirti la voglia di studiare, di conoscerlo anche tu quel mondo che ti è stato raccontato, con parole tanto semplici, eppure preziose…?
E quante mangiate. A casa dei miei, tra risate e goliardie non vi sareste alzati mai da tavola. E che bello osservarvi allegri, spensierati… mi metteva pace. Io che, invece, senza neppure accorgermene, giorno dopo giorno, andavo perdendola.
Che bello ascoltarvi.. ed imparare. Mia nonna mi ha sempre suggerito di frequentare gente migliore di me. Ecco, ogni volta che stavo per incontrarti sapevo che non l’avrei delusa.
Ora tu vai, proprio mentre mi trovo in prossimità di quegli stessi posti che hai contribuito a rendere, per me, unici. Cos’è? Aspettavi di salutarmi a dovere? Ancora ricordi… Ci sono Io, a capodanno. 18 anni ed un vestito rosso, disegnato da me, cucito da nonna, su un modello di Valentino. Entro nella hall, pronta per la cena. Mi guardate, tu e papà. Ed Io, di colpo, sono bella, come non lo sono mai più stata da allora.
Grazie Guglielmo, anche per questo
Angeletta
LEGGI ANCHE: Quando una donna… e Veronica ‘si riavvicina’
LEGGI LE ALTRE NEWS CHE PARLANO DI POLITICA
Commento all'articolo