Atlantico, Pacifico, Indiano, Artico… e adesso arriva pure il Meridionale
Libri di geografia? Accantonateli, che sono destinati – a breve – a cambiare e il perché è presto detto: presenteranno, tra le pagine, un Oceano in più. Oh, non stiamo scherzando che, anzi, la fonte è tra le più accreditate. National Geographic racconta, infatti, la prossima evoluzione della mappatura terrestre.
Una novità che poi non è tale…
Spieghiamo: la National Geographic Society, tra le più rinomate Istituzioni scientifiche ed educative no profit al mondo, con sede a Washington, ha celebrato, di recente, la Giornata Mondiale degli Oceani. E fin qui… Il punto è che avrebbe, nella medesima occasione, sciorinato gli attributi per la creazione, almeno su carta, di un nuovo Oceano. Vale a dire che le acque intorno all’Antartide verranno esposte, da ora in poi, come Oceano Antartico, o anche oceano Meridionale, ovvero il quinto del Pianeta.
“L’Oceano Antartico è stato a lungo riconosciuto dagli scienziati, ma poiché non c’è mai stato un accordo a livello internazionale, non l’abbiamo mai riconosciuto ufficialmente“, viene reso noto. Una specie di nerdismo geografico, come chiariscono gli stessi studiosi, che aggiungono: “L’abbiamo sempre etichettato, ma l’abbiamo etichettato in modo leggermente diverso (rispetto ad altri oceani ndr.). Questo cambiamento sta facendo l’ultimo passo e vogliamo riconoscerlo, per via della sua diversità ecologica“. Da quando la Società ha cominciato a riportare mappe, nell’ormai lontano 1915, la situazione è rimasta immodificata.
Segreti di un Mondo sommerso
Da sempre, le acque che circondano il continente più a Sud, sono state schedate come estensioni degli oceani Atlantico, Pacifico e Indiano. Ultimamente, però, i ricercatori si sono concentrati su quelle antartiche, appunto, per via delle correnti che le caratterizzano. Il fenomeno, meglio conosciuto come Corrente Circumpolare Antartica, ACC, definisce la medesima linea che ora definisce il confine settentrionale dell’Oceano Meridionale. Ebbene, “gli studenti apprendono le informazioni su un determinato Oceano, identificandolo con il suo nome. Includendo l’Oceano Meridionale tra gli ufficiali possiamo insegnare le sue caratteristiche specifiche e quindi anche la sua importanza“. Niente di più logico, in fondo.
Ma cosa comporta l’accadimento? L’acqua, – si specifica – risulta più fredda e meno salata. Il carbonio, in sostanza, viene immagazzinato nella profondità dell’Oceano, con la risultanza di un impatto critico sul clima. La faccenda, ancora in studio, non è del tutto chiara. Tuttavia, al di là delle dissertazioni scientifiche, rimane un dato di fatto: “Chiunque ci sia stato farà fatica a spiegare cosa c’è di così affascinante, ma sarà d’accordo sul fatto che i ghiacciai sono più blu, l’aria più fredda, le montagne più intimidatorie e il paesaggio più accattivante di qualsiasi altro luogo in cui puoi andare”.
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