#HollywoodSoWhite… e fu così che Clooney riformò la scuola
“Houston, we have a problem” e se, pure, in questo caso non si tratta della celebre Missione spaziale effettuata dall’Apollo 13, la questione rimane ed è pur sempre ‘impegnativa’. Tradotto: l’industria del Cinema rimane, ancora, troppo bianca, troppo privilegiata, troppo poco diversificata. In un solo hashtag: #HollywoodSoWhite. Se vogliamo che la situazione cambi, in cerca di volti nuovi, storie altrettanto inedite e punti di vista differenti, occore… fare. Proprio come ha deciso – e operarto – il tal senso George Clooney che, in contorno ad altre Celebrities, ha deciso di aprire una Scuola pubblica di Cinema in quel di Los Angeles, coinvolgendo le frange marginalizzate. Tentativo – niente affatto estremo – di suffragare le diversità presenti ad Hollywood.
Insieme al ‘nostro’, Kerry Washington, Don Cheadle, Mindy Kaling e altri ancora, per promuovere un programma specializzato di formazione nel mondo della settima Arte, affiancato ad un percorso di lavoro, nell’industria televisiva e cinematografica.
La Roybal School of Film and Television Production, sarà, in sostanza, un Accademia specializzata, che nascerà all’interno dell’Edward R. Roybal Learning Center e aprirà i battenti nell’autunno 2022.
“Aiuterà a preparare gli studenti a lavori ben retribuiti nell’industria cinematografica e televisiva, integrando, nel curriculum, l’esperienza pratica del settore e gli stage“, si garantisce. “Per la prima volta, a Los Angeles, stiamo dando una possibilità a un intero gruppo di membri della comunità che, storicamente, non sono stati coinvolti nelle nostre scuole pubbliche. I nostri studenti non vivono accanto a truccatori e scenografi. Non hanno amici di famiglia, che sono attori o cantautori“.
Va sottolineato, a tal proposito, che 80% degli studenti vive in povertà; quasi 100.000, tra questi, devono imparare l’inglese; mentre otto su 10 sono latini o di colore.
“L’obiettivo è quello di riflettere meglio le diversità del nostro Paese“, ha spiegato lo stesso Clooney, attraverso un comunicato, “Ciò significa iniziare presto. Creare programmi per le scuole superiori, che insegnino ai giovani a conoscere le telecamere, il montaggio, gli effetti visivi e il suono e tutte le opportunità di carriera che questo settore ha da offrire. Significa stage, che portino a carriere ben pagate. E capire che siamo tutti insieme, in questo“.
E, poiché la missione è ambiziosa, le voci scettiche non si sono fatte attendere: “La filantropia non può sostituire la giustizia“, sostengono alcuni, ma George rimane fiducioso. L’intento è spezzare il circolo vizioso insito nella formazione e aprire la strada a persone che, altrimenti, rimarrebbero escluse. E se ad assicurarcelo è una Star di primo piano, non rimane che da credergli.
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