Quella ‘prima volta’ che…
Ci siamo. E’ tutto pronto per la prima uscita… o quasi. Siete, lì, attoniti faccia all’armadio, fronte increspata, nel tentativo di capire cosa indossare, oppure vi girate e rigirate – effetto sardina – di fronte allo specchio. Vi sistemate i capelli: legati, sciolti, impomatati, wild… Del resto, vi siete conosciuti da poco e, ancora, non avete idea di come far colpo sulla persona che state per incontrare.
Beh, attanagliati dal dubbio, sappiate che potrete far riferimento… allo stomaco. Le emozioni, spesso, infatti, galoppano attraverso ‘la pancia’. Quella, insomma, che gli esperti definiscono, anche, Terzo Cervello. Fidatevi delle sensazioni. Non serve altro.
E se il primo sguardo sarà il biglietto da visita che vi definirà agli occhi dell’altro/a, siate certi che sarà proprio la medesima istantanea a guidarlo/a, successivamente, nelle decisioni da prendere. Non badate, dunque, solo all’aspetto. Curate anche i comportamenti. Siate accorti che ogni gesto sia adeguato, in modo che la strada risulti spianata…
Punto primo: è fondamentale mostrarvi per ciò che siete
Non fasciatevi la testa, nel timore di non piacere. Chi vi amerà ha bisogno di conoscervi per quel che realmente pensate, per quel che apprezzate o che detestate. Non inventate. Soprattutto, non inventatevi, che avete il diritto di essere scelti esattamente per voi stessi.
Se, fin da subito, vi mostrerete trasparenti sarà la coerenza a parlare al vostro posto. Esprimetevi, con garbo, ma senza sotterfugi, che tanto, prima o poi, gli altarini vengono comunque a galla.
In quanto all’immagine, abiti e make up dovranno rappresentarvi, parlare di chi siete, del modo in cui vi sentite a vostro agio. E, probabilmente, così facendo, a vostro agio lo sarete veramente.
Secondo: puntate alla semplicità
Ok l’originalità, passi l’estro, viva la creatività, ma evitate, almeno al primo appuntamento, fuochi pirotecnici. Esasperare il look, come pure gli atteggiamenti, metterà l’eventuale futuro partner in allerta. Lo insospettirà, se non addirittura potrebbe spaventarlo.
‘Troppo stroppia‘, si dice e corrisponde al vero. Tenetevi lontani dal rendervi fonte di imbarazzo o di scarsa autenticità.
In terzo luogo: rimanete con i piedi per terra
Bando alle autocelebrazioni. Va bene raccontarsi, ma non c’è bisogno di inventare veri e propri film. La parola d’ordine, qui è, quanto più possibile, autenticità. No, quindi, all’elenco delle medaglie ricevute, né ai complimenti che questo o quello vi fanno o vi hanno fatto. Restate ancorati alla realtà.
Che, quando si discorre eccessivamente di se stessi, ci si rende unici protagonisti della serata, dimenticando l’altro/a e relegandolo al ruolo, marginale, di spettatore. Abilitato, pertanto, a prendere il largo al più presto.
Non è molto più divertente svelarsi a poco a poco?
Quarto ed ultimo: meno testa e più istinto
Ciò premesso, il filo che riuscirà a collegare i diversi elementi sarà la vostra capacità di rimanere presenti a voi stessi, che non vuol dire, tuttavia, ragionare. Non perdetevi nei pensieri, bensì ascoltatevi. Percepite se scorre adrenalina nell’aria, cercate di collegarvi al vostro cuore e accorgetevi se il battito è accelerato.
Riuscite a rimanere occhi negli occhi più di qualche secondo? Le mani sono fredde? vi sudano? E, soprattutto, non state a giudicare quel che vi attraversa. Mantenetevi, solo, in ascolto.
Ultimissimo consiglio: rimandate i progetti, che non è ancora il momento. Godetevi il pomeriggio o la serata. Gustatevi l’altro/a e concentratevi sul fatto che, in quel preciso istante, state bene. Che, se così è, si tratta già di una gran bella vittoria.
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