L’ultima marachella dell’ex Ministro chiacchierino…
Ah Matteo Matteo, questa proprio non ci voleva.
Indagato per finanziamento illecito e false fatturazioni, insieme al Manager dei vip, Lucio Presta. Che, dire, di certo non sei uno che passa inosservato. Al centro dell’indagine, pare, i bonifici rispondenti al documentario Firenze secondo me, finiti, nel 2019, in una relazione dell’antiriciclaggio della Uif.
Stando ai fatti, due anni fa l’agente televisivo, in virtù del progetto televisivo, avrebbe girato all’ex Presidente del Consiglio quasi mezzo milione di euro, una cifra decisamente fuori mercato. “Non solo se rapportata alle somme pagate da conduttori di fama come Alberto Angela, ma anche messa a confronto con quanto incassato, da parte di Presta, da Discovery. Se, al tempo, fonti interne all’emittente rivelarono che il programma presentato dal politico era stato comprato per poche migliaia di euro, oggi si scopre che l’Arcobaleno Tre abbia rilasciato – suo tempo – una fattura, da appena mille euro; che, tra l’altro non risulta ancora incassata“.
In pratica, La trasmissione, costata, tra il compenso per Renzi e le spese di produzione quasi un milione di euro, ad oggi non avrebbe percepito nulla.
Qui gatta ci cova…
I soldi ottenuti dall’amico, già organizzatore della Leopolda, pare siano serviti al Politico, nell’autunno del 2018, a restituire parte del prestito da 700mila euro, ricevuto dalla famiglia Maestrelli – tra le più blasonate del Capoluogo toscano – per l’acquisto della villa di Firenze. Un prestito anomalo, finito nelle maglie – non a caso – dell’antiriciclaggio.
“Presta, allora, si giustificò, dicendo che, per lui, l’operazione rientrava in un investimento e che i diritti sul documentario (che registrò meno del 2%di share) avevano, a suo giudizio, un valore economico di rilievo. E insindacabile“. Renzi, dal canto suo, ha sempre spiegato al suo entourage che non è affar suo il fatto di venir retribuito, alla guisa di una Star cinema.
La procura di Roma, tuttavia, intende vederci chiaro. I sospetti non riguardano tanto il documentario, certamente realizzato e messo in onda. Bensì, altri due contratti e relativi bonifici da centinaia di migliaia di euro, a favore del ‘nostro’. Sarebbero, questi ultimi, venuti alla luce, in inseguito ad una verifica fiscale, nella sede dell’Arcobaleno Tre. Denaro, versato dalla Società all’ex Premier, per la cessione dei diritti d’immagine e per alcuni progetti televisivi, che i due avrebbero dovuto fare insieme.
Si parla, in tal senso, di rapporti contrattuali fittizi, con emissione e annotazione di fatture relative a operazioni inesistenti. Programmi mai realizzati – per capirci – e pagamenti all’ex Sindaco di Firenze. mai iscritti in bilancio.
“Qualcuno forse pensa che possa fermarmi di fronte a questo, che io possa perdere il buonumore e innervosirmi. Ma chi mi conosce sa che io vado controcorrente. Non ho paura di andare contro tutto e tutti, anche per cambiare un Governo. Figuriamoci se possono farmi paura con un avviso di garanzia”.
Eccoti qui, pronto a rispondere alle accuse. Il piglio è il consueto, perentorio. Il tono appartiene a chi non intende lasciare adito a dubbi. Ma gli occhi? Sono cristallini anche quelli?
“Abbiamo saputo di questa indagine solo pochi giorni fa e ci siamo subito messi a disposizione dell’autorità giudiziaria“, fa eco Presta, per voce dell’avvocato Federico Lucarelli.
“Contrariamente a quanto si legge, si tratta di prestazioni esistenti, regolarmente fatturate e pagate alla persona fisica, quale corrispettivo dell’attività svolta. Non al politico o al partito. Stiamo presentando una memoria con documentazione contrattuale e bancaria – conclude la nota – che, certamente, sarà motivo di attenta valutazione da parte della Procura, onde fugare ogni dubbio“.
Vedremo. In tanto, chissà perché, ci torna alla mente la fiaba di Pinocchio. I personaggi, uno dopo l’altro, si presentano tutti all’appello, da Geppetto alla Fatina. Poi ci sono il Gatto, la Volpe. Poi è la volta di Lucignolo e Mangiafuoco. Insomma, a guardar bene, non manca proprio nessuno.
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