Il tesoro dell’Isola… che c’è
Granelli. Sono talmente tanti e così fini che non si contano. Eppure, seppur intrappolati in una bustina trasparente, tanto da confondersi con mille altri reperti, rendono appieno la suggestione di un manto di sabbia rosa. Quella, preziosa, prelevata, nell’arcipelago della Maddalena, all’isolotto di Budelli.
Il reperto, catalogato, per l’occasione, come il n° 27, rappresenta un campione hard to get – arduo ad ottenersi – dal momento che è figlio di una spiaggia, praticamente inavvicinabile. Tutelata dall’omonimo Parco Nazionale, dal 1994 si è resa, difatti, incalpestabile. Vietati l’accesso, le passeggiate… persino il bagno, nelle sue prossimità.
Ecco, dunque, spiegato il motivo per cui crogiolarsi, orgogliosi e tronfi, qualora si venga in possesso di un ‘pezzo’… da denuncia.
E tale è stato. L’azione, partita per mano dell’Associazione Sardegna rubata e depredata, ormai da anni si affanna, nel tentativo di contrastare il furto di sabbia – appunto – ma anche conchiglie e ciottoli, dai lidi isolani.
“La maggior parte delle persone, in verità, non ha una ragione precisa. Forse, suscitare invidia tra amici e parenti, o magari provare a rivivere le emozioni della vacanza nel salotto di casa propria. Un altro motivo potrebbe essere quello di arredare l’acquario di casa“. Nel gruppo specifico di collezionisti vigerebbe il baratto: sabbia per sabbia, un valore che si valuta in base alla rarità. Foto e indicazioni sono scambiate ‘rigorosamente’ in privato, salvo rare eccezioni.
Una razzia che, incurante del grave danno ambientale, non vuole trovare pace. C’è chi vende (soprattutto online e a caro prezzo); chi non resiste al souvenir illegale dalle cale più desiderate; chi desidera per se stesso E basta.
Tuttavia, comunque lo si voglia considerare, sempre di furto si tratta ed è un reato, punibile con una multa, dai 500 ai 3.000 euro. Eppure, nonostante gli assidui controlli, trolley e valigie lasciano intuire, spesso, bottigliette stracolme, ambigui ‘pacchetti’. Addirittura, nei bagagli dei più audaci, pesanti pezzi di roccia.
“I furti dei vandali sono in aumento“, si fa sapere. In barba, pure, ad una sensibilità accresciuta verso i temi della salvaguardia ambientale. “I numeri di questa stagione sono tornati a quelli pre-pandemia… La stima, attuale e incompleta, è di sei tonnellate di materiale sequestrato, al ribasso, perché si tratta solo di ciò che è stato intercettato“. E i bollettini, in costante aggiornamento, raccontano di tanta, tanta roba…
Attività, seguite con successo sui Social ma, evidentemente, non sufficienti a ‘parare del tutto il colpo’. Benché la Regione abbia lanciato la campagna istituzionale: La Sardegna #portalanelcuore, “non è servita a tanto nemmeno quella. E’ stata tanto promossa ma, alla fine, gli spot sono andati soprattutto su Youtube“.
Una battaglia, insomma, per immagini, compresa da molti, dimenticata, per scelta, da altrettanti. Disincantat,i soprattutto all’idea che quella Terra ‘depredata’ possa appartenere ad un patrimonio che è di tutti e, perciò, anche loro e che lasciare ogni pezzo al suo posto, oggi, significa ritrovarlo, intatto, domani.
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