In riva al mar c’è quel Track… da far perdere la testa

In riva al mar c’è quel Track… da far perdere la testa

Oltre la Costa Smeralda… c’è di più, tanto di più. Lo sanno bene gli oriundi che, della Terra di Sardegna, conoscono a fondo i segreti, le storie, le tradizioni, le usanze. E poi lo sa chi, pur venendo da fuori, se ne innamora. Una di quelle passioni che scoppiano inaspettate, all’improvviso e sono destinate a durare.

Poi c’è chi, da altrove, fa ritorno, sorta di Ulisse, alla riconquista della propria patria. Tale è per Leonardo Marongiu, per parecchi anni braccio destro dei migliori cuochi Italiani di Alma, oggi a capo di Hub, a Macomer e con appresso un bagaglio, carico di riconoscimenti (1 cappello Espresso, 2 forchette e il premio qualità/prezzo del Gambero Rosso l’anno scorso, nonché il primo premio regionale delle Isole del Gusto).

La decisione di rientrare, dopo anni di gavetta si è rivelata vincente“, spiegava, neppure troppo tempo fa, lo Chef. “A incoraggiarci, impiegati, insegnanti, commercianti di Macomer e dintorni, che si fermavano, per la classica pausa pranzo“.

Del resto, parte dalle case popolari di Cuglieri, borgo del Montiferru, la storia di Leonardo. E’ qui che il ‘nostro’ ha conosciuto le difficoltà dei figli di emigrati, costretti a cercar fortuna altrimenti. Si è costruito a forza di sacrifici e impegno, il ragazzo di Desio ma di papà sardo. E, la sua idea di cucina, racconta di “grande artigianalità, niente di confezionato, tecniche innovative applicate ai prodotti e, alla base, una filosofia sostenibile, che guarda alla ricchezza del territorio“.

Una sinossi, che si concretizza, ora, sotto forma di street food, in compatibilità con i vincoli del momento.

In pratica, abbiamo preso un truck con equipaggiamento Electrolux, che abbiamo fatto disegnare da Aurora Cacciapuoti. Siamo partiti a metà maggio, quando c’era ancora qualche restrizione, subito in direzione mare. Santa Caterina, poi S’Archittu, prossimamente Marina di Cuglieri, a pranzo e a cena, più qualche evento spot, all’aperto. Si chiama 292, come la statale, storicamente la strada più occidentale dell’isola, lungo la quale raccogliamo i nostri ingredienti, fino alla bottarga di Oristano, da utilizzare a freddo. In Sardegna, non è facile trovare chioschi o strutture da occupare. Il truck ci è sembrata una buona soluzione, anche qualora le misure anti-Covid dovessero essere inasprite. Perché, con una licenza da ambulante, puoi vendere sempre“.

Ad accompagnare lo Chef, i due angeli custodi, Davide e Christian. Il fulcro dell’idea si concentra tutta nel kamado, posizionato all’esterno, con il suo ventaglio di cotture lente, sulla brace e affumicature espresse.

Poi ci sono il fritto misto della casa, un paio di piatti del giorno e tanti panini di carne, pesce o verdura, come la cotoletta di melanzana, da personalizzare con una selezione di salse stagionali, dalla base uovo sodo alla barbecue con frutta, ai pomodori secchi, fino alla salsa verde e alla crema di pecorino.

I prezzi? Competitivi, che dire. Si va dai 4 euro degli arancini ai 15, del fritto misto con anemoni. A farla da padrona, la scritta Cibo e vino, con un’offerta di referenze leggere, soprattutto Vermentino dell’isola e birra artigianale sarda.

Ed è un attimo rimanerne sedotti. Tra profumi, sapori, colori, perfino, che sanno di buono, di pregiato, con addosso l’inimitabile marchio della semplicità.

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