Zorro? Scordatevi di lui. Ora da interpretarlo è… una donna
Lo avevamo lasciato così, con indosso la faccia – per niente male – di Antonio Banderas. E, sinceramente, quella sua aria da guascone non ci disturbava affatto. Anzi…
Adesso, una serie Tv, per mano del regista Robert Rodriguez – specifichiamo, amico e collega di Quentin Tarantino – ce ne fornisce una versione… al femminile. L’adattamento, già annunciato nel 2020 per l’emittente americana Nbc, dovrebbe, in pratica, narrare le gesta di una giovane latinoamericana, intraprendente e assetata di vendetta, dopo l’assassinio di suo padre.
Una bella spallata alle distinzioni di genere, certo. E, del resto, siamo ormai sempre più abituati a rivisitare i miti e le leggende che ci hanno accompagnati sin da piccoli, dando loro una nuova significazione. Se Anna Bolena o la Sirenetta hanno sdoganato l’idea di protagoniste di colore, perché dovrebbe risultare da meno l’eroe mascherato, fornito di cappa e spada?
Così, l’ennesima – e inedita – rilettura – lo si vuole nei panni di una donna, sorta di giustiziera, anch’essa dal volto coperto. E, ad indossare i panni del fantomatico personaggio, sarà niente di meno che Rebecca Rodriguez, sorella, per l’appunto, del più noto regista.
Non a caso, lo stesso, più o meno alla fine degli anni Novanta, fu scelto per dirigere La maschera di Zorro. Ruolo alla direzione delle riprese che, più in là, in seguito ad una serie di divergenze, venne ereditato, invece, da Martin Campbell.
Rodriguez si fece largo sulla strada di Hollywood con una pellicola a bassissimo budget: El mariachi, che – tuttavia – conquistò i box office e gli fornì, al tempo stesso, l’opportunità di un sequel: Desperado.
Dal tramonto all’alba fu la carta successiva, con affianco Tarantino e George Clooney; poi fu la volta di Spy Kids, Machete, fino alla serie Disney+ The Mandalorian. Un curriculum, insomma, di tutto rispetto, degno di un paladino nato tanto tanto tempo fa. Era il 1920 quando, ad interpretare Zorro, fu un noto attore dell’epoca: Douglas Fairbanks.
Le trasposizioni, da allora, sono innumerevoli e, tra l’altro, va menzionato anche un primato. Si tratta, cioè, del primo ‘valoroso mascherato’ ad apparire in un romanzo di avventura ed in seguito al Cinema, fonte d’ispirazione per i beniamini che gli hanno fatto seguito.
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