E’ ora di provare il latte di patata
E’ già stato eletto food trend, in Inghilterra e nei Paesi scandinavi e, adesso, si appesta a conquistare il resto dell’Europa. Dopo avena, riso e soia arriva sul mercato un nuovo tipo di latte vegetale, quello di patata.
Siete sgomenti? E perché mai. A pensarci bene, l’idea di un ennesimo sostituto al latte vaccino, oggi come oggi, trova l’approvazione di sempre più consumatori. Non solo, gli alimenti di origine vegetale stanno prendendo sempre più piede, diventando reperibili, praticamente ovunque.
Dunque, l’idea del potato-milk DUG si è subito sviluppata in Danimarca. Start-up, introdotta grazie agli studi condotti da Eva Tornberg, professoressa e ricercatrice presso l’Università di Lund che, nel 2017, aveva già trovato il modo per trasformare il tubero in un drink vegetale.
RICERCATO SPECIALE SULLE NOSTRE TAVOLE
Certo, a detta di chi lo ha sperimentato, il sapore è discutibile, ma può considerarsi ugualmente un’alternativa sostenibile, da tenere in conto e da conoscere più approfonditamente.
In primo luogo, le patate richiedono la metà del terreno necessario alla stessa quantità di coltivazione dell’avena, 56 volte meno acqua della coltivazione delle mandorle e, in più, non vantano la cattiva reputazione della soia, spesso coinvolta nelle tematiche della deforestazione illegale o della produzione di Ogm.
Volendo specificarne i pregi, potremmo accennare al fatto che questo tipo di prodotto rappresenta una fonte di vitamina A, C, E e K ma, soprattutto, di vitamina D e B12. Inoltre, contiene lo stesso contenuto di calcio e ferro del più classico latte di mucca.
E’, inoltre, consigliato ad un gran numero di persone, giacché isola 14 allergeni alimentari comuni; è privo di lattosio, è senza glutine, caseina, grassi e colesterolo. Unica controindicazione, la scarsa quantità di proteine, che lo rendono, evidentemente, poco nutriente.
Dove acquistarlo? Per i più curiosi… anche se, al momento, in Italia, non è ancora disponibile, è tuttavia possibile reperirlo on line, su Amazon o tramite i siti di chi lo produce, oppure nei Digital Market, specializzati in alimentazione vegetariana e vegana.
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