Quell’ultimo Sì del Cavaliere: più di una promessa ma senza certificati
Matrimonio, che matrimonio… non è. O meglio, trattasi di un rito ‘simbolico’, atto a ribadire la forza e a sottoscrivere la validità di “un rapporto di amore, di stima e di rispetto“, secondo la testimonianza del diretto interessato.
Dunque, l’ex presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ha detto Sì alla sua attuale compagna, Marta Fascina, parlamentare di Forza Italia, in una celebrazione, effige di quanto di bello e saldo esiste tra i due. E lo ha fatto, in quel di Villa Gernetto di Lesmo, in Brianza.
Lui in completo Armani, blu; Lei, con indosso l’immancabile abito bianco, in pizzo francese, con tanto di corpetto, scollatura casta a V e ampio strascico, opera dello stilista Antonio Riva. Per la sposa, bouquet di mughetto, in pendant con il fiore all’occhiello del Cavaliere.
Tra i presenti, il fratello Paolo e i figli dell’ex presidente del Consiglio: Marina, Barbara, Eleonora e Luigi, con i nipoti. Assente, invece, il secondogenito Pier Silvio, lontano da eventi, per paura del contagio da Covid. A proposito del virus, tutti gli invitati hanno effettuato un tampone molecolare, per precauzione.
Tra gli ospiti, come immaginabile, figure di spicco. Si va da Gianni Letta a Marcello Dell’Utri, a Fedele Confalonieri, ad Adriano Galliani. E poi tanti altri… Niccolò Ghedini, ad esempio, il medico personale del Cavaliere – ça va sans dire – Alberto Zangrillo, Renato Della Valle, e diversi altri parlamentari ed eminenze della Rai, nonché dei Gruppi Fininvest e Publitalia.
Fonti della Lega fanno sapere che, al pranzo, ha partecipato anche Matteo Salvini.
Presenti, naturalmente, anche tutti i parenti di Marta Fascina. Al termine della cerimonia, gli invitati si sono spostati all’Interno della Villa per l’aperitivo e il pranzo, accompagnati da un’ensemble di viola e violini. Nel frattempo, da un’ala secondaria, il pullman della squadra del Monza, della quale Berlusconi è il patron si avviava verso l’U-Power Stadium, per la partita di serie B, contro il Crotone.
Il menù stabilito per l’evento è stato scelto in chiave tipicamente lombarda. Maestro dell’esecuzione Vittorio Cerea, chef del noto ristorante da Vittorio, sulle colline bergamasche. Mondeghili di vitello al limone, serviti come antipasto. Gnocchetti di ricotta e patate allo zafferanno e paccheri alla Vittorio, come primi. Tagliata di manzo al vino rosso con patata fondente e crema di carote aromatizzata alla cannella come seconda portata. Infine, un trionfo di dolci, prima della torta a tre piani, a simboleggiare i tre anni insieme tra i ‘quasi’ sposi. Il tutto, accompagnato da una selezione di vini di gran pregio.
Un momento importante, per il Cavaliere che, tuttavia, non ha voluto mettere in second’ordine le faccende dell’attualità.
“Berlusconi mi ha telefonato questa mattina, alle 9. Gli ho detto: ‘ma come, in un giorno come questo mi chiami, per parlare di lavoro?’. E lui mi ha risposto: sono contento della festa. Sarà un momento molto intimo, ma poi continuerò a lavorare. Siamo rimasti che ci sentiremo… Berlusconi lavora anche di domenica“. Parole – queste – dell’imprenditore Stefano Bandecchi, impegnato, con il presidente di Forza Italia, nel progetto dell’Università della Libertà, proprio a Villa Gernetto dove – pare – si starebbe pensando di ospitare alcune famiglie di rifugiati ucraini. Donne e bambini, in fuga dalla guerra.
“Quando è iniziato il conflitto in Ucraina con l’invasione della Russia – prosegue Bandecchi – ho annunciato a Berlusconi che l’Unicusano avrebbe ospitato,nelle camere del residence studentesco, donne e bambine ucraine che scappavano dalle bombe. ‘Che bella idea’, fu il commento del presidente di Forza Italia, che mi parlò dell’intenzione di accogliere anche lui i profughi ucraini, magari a Villa Gernetto, mettendo a disposizione le 30 camere che si trovano non nella parte centrale del complesso e, di solito, vengono utilizzate dai giocatori del Monza Calcio per i ritiri prepartita”.
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