Tutta questione di… Curiosity
Almanacco del… 17 maggio. Tuttavia, poco importa, dal momento che, certe notizie, conservano il sapore di… eterno. Fatto sta, nella data appena accennata, Curiosity – rover esplorativo, atterrato su Marte il 26 novembre 2011 – ha fotografato una stranissima torre di roccia, tra le sabbie poco profonde del Cratere Gale.
La NASA ha diffuso l’immagine solo di recente, accendendo, nell’immediato, la curiosità e l’immaginario dei più appassionati. L’esplorazione del Pianeta Rosso, del resto, comporta questo ed altro.
E’ lo stesso programma SETI (Search for Extraterrestrial Intelligence) a pubblicare un tweet, con tanto di immagine, sull’argomento. Somiglia – secondo alcuni – ad una scultura di sabbia, prodotta sul bagnasciuga. Naturalmente, il dettaglio è che manca il mare.
Dal canto loro, gli esperti affermano che il tipo di colonne in esame è, probabilmente, il prodotto di sostanze simili al cemento che, un tempo, riempivano antiche fessure del substrato roccioso. Man mano che la crosta più tenera si consumava, i flussi serpeggianti di materiale compatto rimanevano in piedi.
E non è un caso che, anche sulla Terra, esistano formazioni simili, denominate in maniera differente – comunque suggestiva – di luogo in luogo. Camini delle fate, nell’ordine; Piramidi di terra, Hoodoo rappresentano, appunto, i nomi attribuiti ai rilievi rocciosi – estremamente particolari – rintracciabili in più zone del Pianeta a cui apparteniamo.
Strani ed insoliti stralci del globo che, proprio per questo, agevolano la ricostruzione di un passato di miliardi di anni. A ritroso, si presume che l’area in questione fosse piena d’acqua e, forse, anche di vita.
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