La coppia scoppia… e non c’è guerra, Covid, caldo o crisi che tenga

La coppia scoppia… e non c’è guerra, Covid, caldo o crisi che tenga

Sta con Luca Marinelli… No, sta con Alessio La Padula (ex ballerino di Amici, svariati anni più giovane della ‘nostra‘). E Lui, allora? Lo hanno visto con Noemi Bocchi.

Aggiungiamo: “E chissenefrega!?“, a costo di sembrare irriverenti. E invece no. Si tratta esattamente del contrario. E’ una questione di stizza, nei confronti di chi specula, o intende farlo, in virtù di un rapporto che ha chiesto, sin dall’inizio (ricordate la presunta liaison con Flavia Vento?) di essere protetto. E lo ribadisce, tuttora, tramite comunicato disgiunto, con medesimo – tuttavia – indirizzo. Salvaguardare – cioè – quel tanto di privacy, data la stazza dei personaggi in questione.

Già, poiché, qui, non parliamo di fare gossip sulla storiella del momento. Alle spalle, in questa vicenda, c’è un matrimonio; uno di quelli veri, saldi. Quelli di un tempo, per capirci, con tanto di figli e valori, anche quelli di una volta. E, c’è pure – inevitabile, giacché umana – la difficoltà, evidente, nel continuare a stare insieme; a progettare un futuro comune.

Crisi coniugale che, al di là della gara ad arrivare primi nel diffondere la notizia, reclama, invece, rispetto. Legittimo. Lo stesso che concediamo, generosi, agli amici a cui teniamo e che si sono appena lasciati. Lo stesso, che riserviamo a ciò che consideriamo importante, se non, addirittura, indispensabile.

Li ammiriamo, li idolatriamo, pretendiamo che si concedano, sempre. Li invidiamo, per buona parte, per quanto ci riesca scomodo ammetterlo. Il punto, forse, è qui. Nella difficoltà a concederci la più grande tra le debolezze, ossia il fatto che, in fondo, se a chi tutto ha e tutto può avere, viene prelevato un pizzico di felicità… se, insomma, c’è la cacciata dal Paradiso, almeno momentanea, nel nostro cuore, ci sentiamo felici. Ripagati dalle sofferenze; risarciti, nei convincimenti, dalle ingiustizie, a nostra volta subite.

Loro sono come Noi. Esattamente, come noi. Destinati ad un Purgatorio, in cui cui gioie e sofferenze si alternano, inaspettate. E va bene così. Ci piace così. Di più, ci soddisfa, così.

Dunque, Ilary e Totti si sono lasciati e il mondo si ferma. Non abbassa la testa – oh no – in riverenza ai suoi idoli. Si mette, piuttosto, piegato subito di schiena, pronto a sbirciare quel che c’è da vedere, attraverso il buco della serratura. Quanto ci rinfranca scovare il marcio e, poi, rotolarci là dove abbiamo individuato il fango. E se non ci fosse? Allora, bisognerebbe inventarlo? Ne convenite?

Dunque, giù, a dare la colpa alle trasmissioni condotte da Lei; al padel, di cui Lui è appassionato… Ribadiamo, ‘chissenefrega!’. E lo proclamiamo a gran voce. C’è chi cerca gli indizi della rottura nell’assenza, dai Social, da parte dei due, prolungata. Chi si scervella a rovistare, scartabellare… come se le risposte, poi, fossero celate chissà dove.

Il fatto è che si tratta di una separazione. Una come tante. Una di quelle che, chiaramente, lacera, poiché arriva dopo quasi un ventennio di unione e tre figli e si manifesta, con parole asciutte.

Si comunica, malgrado tutto – che da nulla è imposto – attraverso due avvisi che, in breve, tutto dicono. Capaci di saziare, se non si fosse così esasperatamente bulimici nel sapere.

Ho provato a superare la crisi del mio matrimonio ma, oggi, capisco che non posso più evitare la scelta della separazione. Tutto quello che ho detto e fatto, negli ultimi mesi, è stato detto e fatto per proteggere i nostri figli, che saranno sempre la priorità assoluta della mia vita. Continuerò a essere vicino a Ilary, nella crescita dei nostri tre meravigliosi figli; sempre, nel rispetto di mia moglie. Confido nel massimo rispetto della nostra privacy, soprattutto per la serenità dei nostri figli“. Dichiara Francesco.

Tanti anni insieme e tre meravigliosi bambini, ma il mio matrimonio è finito. La mia separazione resterà una cosa privata. Non ci saranno altre dichiarazioni, da parte mia. Quindi, invito a non fare speculazioni e a rispettare la mia famiglia“. Sottoscrive la moglie, ancor più sintetica.

Praticità. Pulizia, d’animo e nei comportamenti, come di consueto. E una richiesta, una volta tanto. La più naturale… l’unica, in frangenti del genere, possibile.

C’era chi sosteneva, un tempo, che il silenzio è d’oro. Ebbene, ricordiamocelo. Convergiamo la rotta, rivoltiamo le carte, almeno in questa occasione e chiniamo, semplicemente, il capo. Rivolgiamo, semmai, l’attenzione a chi abita le nostre, di case. Corriamo ad accarezzare, sorridere, abbracciare chi, tutti i santi giorni, si sveglia al nostro fianco e ricordiamoci di averne cura, di questo rapporto, giacché può finire, da un momento all’altro. Per distrazione, per scarso ascolto, per disattenzione… E’ così semplice ed è tanto labile, fragile, delicato quel che ci costruiamo. Rammentiamo di farci attenzione che, fatti del genere, servono, se non altro, a questo.

Sono motivo di riflessione, niente di più e di buoni propositi, nella migliore delle ipotesi, per il futuro. Il nostro, di domani. Non quello di Ilary, né di Totti. Solo il nostro.

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