Al Vomero, storia di una pizza cara cara…

Al Vomero, storia di una pizza cara cara…

I fatti sono presto detti. La Pizzeria Gorizia 1916, sita in via Bernini, a Napoli, mostra, per voce del titolare, Salvatore Grasso, il prezzo delle bollette, inerenti a gas, luce e affitto, sullo scontrino. Sintomatico episodio, a stretto legame con il rincaro energetico, di cui tanto si dibatte negli ultimi giorni.

Dunque, a fronte delle ingenti spese, in costante aumento, la categoria dei commercianti annuncia che i nuovi rincari si ripercuoteranno sui clienti. E c’è chi decide di optare, comunque, per la politica della trasparenza.

Sullo scontrino, in sostanza, vanno a finire financo le eventuali, che riguardano le utenze. Nell’ottica appena descritta rientra, pertanto, la scelta dell’attività di cui sopra.

Dopo aver ricevuto una bolletta superiore agli 8 mila euro, per spiegare ai propri avventori l’inevitabile e relativo aumento dei prezzi, il proprietario ha voluto inserire, nel foglio di pagamento del servizio, anche quanto inerente alle spese di gas, fitto ed energie. “Sarebbe giusto inserire in conto le voci che ci hanno portato ad aumentare i prezzi?“,è il commento, poi, pubblicato sui Social.

Salvatore Grasso

Tant’è. Giusta, giustificabile o meno, la mossa ha suscitato – come da copione – non poche discussioni. C’è chi, nell’immediato, ha mostrato la personale solidarietà ma, al contempo, è stato posto l’accento su altre questioni. Alcuni preventivano, agendo in tal maniera, una corsa verso la rovina. L’aprirsi di una crisi epocale: “gli esercenti non possono lavorare in perdita e aumentano i prezzi; i clienti, che lavorano e percepiscono lo stesso stipendio, mangeranno qualche pizza in meno…“. Di qui, le inevitabili conseguenze.

Diversa è al reazione di chi, al contrario, si ostina a mantenere – nonostante le circostanze – un atteggiamento positivo e propositivo. “I prezzi aumenteranno, meno cena fuori, molti ristoranti saranno costretti a chiudere e rimarrà aperto chi incassa il giusto. Potrà pagare fitto, tasse, personale, materia prima e ci saranno gli utili per la proprietà. Finalmente chiuderanno gli improvvisati, i figli di professionisti che hanno aperto con i soldi di papà, ma non hanno idea di cosa voglia significare fare ristorazione e, soprattutto, non avranno più ragione di esistere tutti quelli che fanno l’inutile guerra dei prezzi a ribasso, viziando il mercato. I costi aumentano, aumentiamo i prezzi. Se vali, il mercato ti premia, sempre e comunque“.

Vedremo. La partita, a quanto pare, è appena aperta…

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