Da oggi, ‘incarta e porta a casa!’
Doggy bag: vi suggerisce nulla? Trattasi di sacchetto, o scatola, riciclabile, per portar via i pasti non consumati, evitando, così, che finiscano nella spazzatura.
Formula anti spreco – quella appena accennata – praticata in Spagna e assurta, oramai, pressoché ad obbligo, per i cittadini. Contraltare, per i non rispettosi, di multe salatissime: si parla – al momento – di cifre, che si aggirano tra i 2mila e i 60mila euro; in caso di recidiva, si toccano, addirittura, i 500mila euro.
Una politica, quella iberica, che guarda al risparmio, in approvazione alle direttive Europee dell’Agenda 2030 dello sviluppo sostenibile. Norma, non ancora approvata ma che, per il Governo spagnolo, potrebbe entrare in vigore, a partire dal 1 gennaio 2023. Nel progetto sono coinvolti tutti gli snodi cruciali della filiera alimentare, dalle aziende produttrici ai supermercati e negozi al dettaglio, in dovere di implementare le linee di vendita, per fare spazio anche a cibi meno seducenti allo sguardo e poco gettonati, pur se sani e nutrienti.
Decisione, quest’ultima, che arriva in un momento in cui i dati, sull’argomento, emergono sempre più preoccupanti. Secondo la Fao, si stimano perdite del 30% degli alimenti, già al primo stadio di produzione, molto prima che si arrivi nelle dispense dei consumatori. Nello specifico, in Spagna, il Ministero ha registrato la perdita, in totale, di 1300 tonnellate di cibo ogni anno, ripartibili in circa 31 chili a persona. Qui in Italia, Coldiretti ci racconta una situazione non troppo diversa. Finiscono nell’immondizia quasi 31 chili di prodotti, nel giro di 365 giorni; circa il 15% in più rispetto al 2021, per un totale di oltre 1,8 miliardi di chili.
Ritornando a bomba, ci si concentrerà, quindi, soprattutto sul ruolo degli agenti iniziali della filiera, vale a dire le Aziende che producono e trasformano il mangiare, nel compito di stilare un piano di prevenzione delle perdite, così da valutare i processi produttivi; individuare dove si concentrano gli sprechi e intervenire, per eliminarli o ridurli, magari destinando gli “avanzi” ad altri indirizzi. Bar e ristoranti, il cui personale sarà formato con appositi corsi, dovranno, dunque, fornire di doggy bag l’eventuale cliente.
“Va fatto di tutto, per evitare che il cibo vada buttato“, ci si premura di far sapere. Intanto, il modello degli avanzi da asporto è già presente in Italia e fa il suo corso anche qui, ma con risultati decisamente differenti. Nonostante il provvedimento, difatti, le applicazioni per smartphone rimangono ancora scarsamente utilizzate. Somma di pigrizia e/o scarsa informazione,
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