L’escalation dei prezzi che ci comprende tutti
Guerra e prezzi, che si arrampicano in una salita dal sentore inarrestabile, in quasi tutti i settori. Impennate che, peraltro, si traducono a doppia o persino tripla cifra, come nel caso dell’elettricità, che ha registrato, nel giro di un anno, un aumento del +103,4%.
Stando, nel dettaglio, all’elenco degli aumenti più evidenti, per quel che concerne i prodotti alimentari è in testa, ancora una volta, l’olio di semi, che costa – ormai – al pari di quello di oliva. Un balzo del +60,5% rispetto allo scorso anno, destinato, probabilmente, a non esaurirsi qui, a meno la situazione, tutt’attorno, non presagisca un cambiamento.
Parlando, sempre, di condimenti, da segnalare anche l’aumento della margarina, che si fa notare con un +26,5%. Ondata, che colpisce – ecco spiegata la preoccupazione – soprattutto beni di prima necessità, rendendo sempre più disagevole, per le famiglie svantaggiate, far quadrare i conti.
Del resto, nessuno può, stando le cose come stanno, sottrarsi a un’emorragia, che rischia di bruciare i risparmi e paralizzare i consumi.
La classifica
Volendo osservare più da vicino la graduatoria, le spese che maggiormente incidono sul quotidiano riguardano il burro, con un +38,1%; mentre il costo del riso sale del 26,4%. La farina registra un rincaro di oltre il 24%; la pasta, del 21,6%. Lo zucchero, lo troviamo a +18,4%, i gelati a +18,2%. Anche i prodotti freschi subiscono significative evoluzioni, a partire dai vegetali, a +16,7%; seguiti da uova (+16,6%) e pollame (+16,5%). Il latte fresco, parzialmente scremato, costa il 15,3% in più; il pane il 14,6% e, con la carenza di anidride carbonica, le acque minerali il 12,9%.
Per il capitolo energia, gas naturale e di città richiedono un esborso del +63,7%. Gpl e metano sono a +46,4%, gasolio per riscaldamento a +43,7%.
In cerca di soluzioni…
Chiaro che, visto il quadro, si è spinti alla mobilitazione. Le Associazioni dei consumatori, in particolare, chiedono misure di sostegno, tra bonus e taglio dell’Iva, per ammortizzare – anche se solo in parte – la stangata.
Così, l’Unione Nazionale Consumatori calcola che il costo della spesa equivarrà, in media, a 665 euro in più, su base annua e domanda, in tal senso, 600 euro aggiuntive, per famiglia. 907 euro, per una coppia con 2 figli. Codacons e Federconsumatori si mostrano, per canto loro, favorevoli ad interventi fiscali sui beni di primo acquisto, sui quali necessita “una profonda revisione e riforma delle aliquote Iva“. Anche per Consumerismo, il taglio dell’Iva su cibi e bevande è “una misura indispensabile”, anche per gli “effetti… sui listini al pubblico di una moltitudine di servizi, con un azione calmierante sull’inflazione“.
LEGGI ANCHE: Bollette: preveniamo gli sprechi, incentiviamo il risparmio
LEGGI TUTTE LE NEWS IN CRONACA