Wanna: retroscena di un caso… vero

Wanna: retroscena di un caso… vero

Netflix le presenta così: ‘scaltre imprenditrici o subdole truffatrici? Wanna Marchi e Stefania Nobile sono diventate le indiscusse regine dello shopping televisivo, finché non si sono spinte troppo oltre…‘. E, in effetti, in sintesi, è questa la loro vicenda. Una storia che, all’inizio, profumava di successo e che, invece, tempo passando, ha condotto le due, madre e figlia, dove mai avrebbero voluto.

Alessandro Garramone, almeno, la vede in questo modo. E’ a Lui, difatti, che si deve la regia della docu-serie, incentrata sulle vicende di Wanna Marchi & Co. (dove, per Co., si intendono veri e propri compari d’avventura). In onda già dal 21 settembre si svelano, dunque, segreti e retroscena di quello che, in molti, avrebbero desiderato spiare più da vicino. Ed emergono, pure, i caratteri delle due, assolutamente differenti.

A telecamere spente – la prima – è una donna pacata. Parla a voce molto più bassa. Dice pochissime parolacce. Si accende, solo quando sa di essere in video, a differenza della figlia che è più o meno come la vedete, anche nel privato. Comunque, l’ho trovata educatissima. E lo dico, pur avendoci litigato“. Per bocca dello stesso autore ci addentriamo, quindi, in Wanna – questo il titolo del mini documentario – in cui si evocano gli alti e i bassi di una famiglia in cui si è dovuto, da subito, imparare a cavarsela.

Nel racconto, Wanna è alla prese, dapprima, con un marito infedele. A seguire, con problemi economici. Ecco, allora, l’idea… ma il negozio di proprietà viene incendiato; la donna subisce minacce… Di nuovo, la prontezza nel ricostruire il proprio impero e, poi, le prime accuse. Vende, ora, rimedi contro il malocchio e la gente le presta fede. Fino alla scoperta dell’enorme truffa e all’arresto, per estorsione e frode. Un processo che, in un lampo, diventa mediatico e fagocita tutti, da una parte e dall’altra della barricata, lasciando come unico strascico la conta dei danni, da parte delle vittime.

Ebbene, tornando a bomba, la discussione a cui si riferisce l’autore sarebbe avvenuta, data la volontà, da parte delle protagoniste, di un maggior peso editoriale. Aspirazione, evidentemente, non ascoltata, accanto alla partecipazione – a titolo evidentemente gratuito – al progetto. Inevitabile, per conseguenza, rapportarsi con bocche storte.

L’unico compromesso a cui siamo scesi è stato non coinvolgere il figlio, Maurizio Nobile“, ha specificato Garramone. Wanna ci ha detto: “Non voglio parlare di lui. E’ già stato colpito abbastanza da tutta questa vicenda, senza averne preso parte con noi“. Del resto, neppure l’interessato, di professione antiquario, ha mostrato interesse nel far sentire la propria voce.

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